
L'assessore ai musei della Provincia autonoma di Bolzano Philipp Achammer, ha ringraziato tutti coloro che contribuiscono alla ricchezza culturale dell'Euregio: “Il nostro obiettivo è mettere in rete i nostri musei. Insieme, stiamo creando uno spazio nell'Euregio in cui la conoscenza e la cultura non sono solo conservate, ma vengono anche fatte vivere in modo sostenibile e vivo”.
“Durante l'Anno dei musei dell'Euregio, la giustizia, la gestione delle crisi e la resistenza saranno esaminate da diverse prospettive all’insegna del motto 'guardare oltre' e siamo invitati a 'pensare oltre' - ad esempio sui rapporti di potere storici e attuali e sul contributo che possiamo dare come società”, ha detto il vicepresidente del Tirolo Philip Wohlgemuth.
A nome del Vescovo altoatesino Ivo Muser, il presidente della Fondazione Hofburg Michael Mitterhofer ha affermato che “è importante comprendere proprio qui all'Hofburg di Bressanone gli eventi di 500 anni fa nel suo complesso significato, in quanto sono un richiamo a prestare attenzione al modo in cui affrontiamo le questioni della giustizia, della libertà, della realizzazione e dello sviluppo della persona”.
La bandiera dell'Anno dei Musei ha fatto la sua prima tappa nella Hofburg: su un campo bianco, incorniciato dalla scritta "Chiediamo...! Come musei per la società!". Ogni museo scriverà nel corso dell'anno la propria dichiarazione, creando così un messaggio variegato e allo stesso tempo condiviso.
La Hofburg di Bressanone partecipa all’Anno dei Musei con la mostra "Intrusione - Sconvolgimento - Nuovo inizio". Proprio davanti al suo ingresso e in rappresentanza di tutte le 31 sedi coinvolte, i rappresentanti istituzionali hanno inaugurato ufficialmente l’Anno dei Musei Euregio 2025 con il tradizionale taglio del nastro.
Alla cerimonia di apertura si sono confrontati su come la cooperazione abbia rafforzato la messa in rete dei musei oltre i confini dell'Euregio e di quale ruolo abbiano i musei nel rielaborare la storia, alcuni dei rappresentanti dei musei coinvolti: Tommaso Dossi (Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme), Francesco Frizzera (Museo Storico Italiano della Guerra), Edith Hessenberger (Ötztal Museums), Martin Kofler (LUMEN/Museum Burg Heinfels/TAP), Michaela Stolte (Museo Civico e Multscher di Vipiteno).
I progetti possono essere suddivisi in sei temi principali. “Le rivolte dei contadini” affronta in modo ludico-scientifico gli eventi storici di 500 anni fa e la figura di Michael Gaismair. “Colonialismo” tratta lo sfruttamento e l'oppressione, un tema che finora ha ricevuto poca attenzione nei musei dell'Euregio. Nell'ambito del tema “ecologia”, alcuni musei esaminano le conseguenze delle nostre azioni, non solo come individui, ma soprattutto come società. Altri si chiedono se sia più pericoloso fare “resistenza” o obbedire. I cambiamenti storico-culturali nel lavoro rurale sono il tema di “cultura in transizione”, mentre gli oggetti di numerosi musei minori raccontano la “giustizia” o l'ingiustizia sociale in due progetti realizzati da associazioni museali.
Oltre alle mostre e ai progetti, nei primi tre domeniche di settembre molti musei offriranno giornate speciali. Inoltre, materiali didattici per studenti dai 12 ai 18 anni permetteranno di approfondire le diverse forme di resistenza nel corso della storia.
Informazioni aggiornate sono disponibili sul sito web dell'Anno dei Musei: 2025.euregio.info o su Instagram: @euregio_museum_museo.
Fotoservizio e immagini a cura di Euregio
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