Le sedi museali che ci introducono alla conoscenza di Cimbri, Ladini e Mòcheni, sono delle realtà vive, aperte alle proprie comunità, che non si limitano a custodire e valorizzare il prezioso patrimonio storico-tradizionale, ma sanno rinnovare costantemente le proprie proposte di allestimenti ed esperienze.
Museo Ladin de Fascia
Di ciò ne è un virtuoso esempio il Museo Ladino di Fassa, gioiello etnografico e scrigno prezioso per la storia, gli usi e costumi e la cultura del popolo fassano, che sa proporre anche soluzioni museografiche contemporanee come l’esperienza immersiva di realtà virtuale che ci catapulta nel villaggio preistorico de I Pigui (“Pigui Experience” su prenotazione www.istladin.net/it/368 ).
Il Museo (aperto dalla domenica al venerdì con orario 10.00-12.00 e 15.00-19.00), che assieme alla Biblioteca Ladina è parte dell'Istituto Culturale Ladino "Majon di Fascegn", la "casa dei fassani", narra del processo di formazione della comunità ladina, partendo dai primi ritrovamenti archeologici per giungere fino al tempo presente, in un percorso che si sofferma sulle attività produttive, le forme di ritualità civile e religiosa, le tradizioni popolari, senza tralasciare le espressioni artistiche e contemporanee ed è altresì punto partenza di un itinerario etnografico che si snoda attraverso la cultura dell'intera Valle di Fassa, con le sezioni distaccate del mulino, dell’antica segheria alla veneziana, del casino di bersaglio, e gli allestimenti dedicati alla caseificazione, alla silvicoltura e alla Grande Guerra.
Inoltre, nell’ambito di un progetto di collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco, il Museo ladino ospita fino al 19 agosto la mostra “Franz Dantone (1839-1909) fotografo delle Dolomiti: la nascita di un immaginario collettivo”.
Info: www.istladin.net/it
Bersntoler Museum
A Palù del Fersina, l’Istituto culturale mòcheno ospita un allestimento permanente sulla comunità germanica mòchena che è visitabile tutti i giorni, Ferragosto compreso (orario 10.00-12.30 e 14.00-16.00). Accanto a pannelli con cartine, documenti e immagini sulla storia della comunità, si possono ammirare oggetti riguardanti la vita di tutti i giorni, come de kospn, le scarpe con le suole di legno, oppure de kraks, la gerla utilizzata nei percorsi di casa in casa per il commercio stagionale. Vi si trovano inoltre oggetti appartenenti al patrimonio rituale dei mòcheni, quali der krònz, il cappello dei giovani costritti, o de Stela, la grande stella portata dai cantori di maso in maso nel periodo natalizio. Nella grande sala espositiva dell’Istituto, inoltre, è contemporaneamente visitabile la mostra "Klòffen, sprechen, parlare", che ripercorre attraverso documenti, immagini e testimonianze gli aspetti della lingua mòchena, quale patrimonio culturale individuale e collettivo.
Anche la casa museo Filzerhof, che quest’anno festeggia i 700 anni della sua fondazione, ci permette di conoscere i dettagli della vita quotidiana famigliare e comunitaria di un tempo. Il maso presenta ambienti integri - dalla cucina con focolare a terra a quella con la stufa economica, dalla stanza matrimoniale a quella del celibe, dalla stalla al fienile - costruiti alla fine del Settecento e che hanno visto susseguirsi piccoli interventi nel corso delle varie generazioni che vi hanno abitato. Le guide sono a disposizione dei visitatori nel mese di agosto tutti i giorni, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30.
Info: www.bersntol.it
Museo Lusérn
La mostra allestita quest’anno presso il Museo Lusérn dell’Istituto Cimbro di Luserna "Billz gegrés un biar – Piante selvatiche e noi" è il risultato di un appassionato lavoro certosino di recupero delle memorie e dei saperi comunitari, al fine di preservare e trasmettere il patrimonio di conoscenza delle piante selvatiche e dei loro nomi in lingua cimbra. Accanto alla mostra annuale, è possibile visitare le esposizioni permanenti che raccontano l’origine, la storia e le tradizioni della comunità cimbra di Luserna e dell’ambiente che la circonda, con le sale dedicate agli insediamenti preistorici, all’arte del merletto a fuselli, alla fauna dell’altopiano e ai tragici eventi legati alla Grande Guerra, dei quali Luserna è stata teatro e testimone.
Il Museo è aperto anche a Ferragosto con orario 10-12.30 e 14.00-18.00.
Sempre in paese, potrete visitare tutti i giorni la casa museo “Haus von Prükk” (orario 10-12 e 14.30-17.30) e la piccola pinacoteca dedicata a un celebre figlio di Luserna, Rheo Martin Pedrazza, mentre attraverso un’interessante escursione sul sentiero emozionale “dalle storie alla Storia”, uno dei quattro percorribili a piedi dal centro del paese, potrete raggiungere il Forte Werk Lusérn (aperto dalle 10.00 alle 16.00 tranne in caso di maltempo) che fino al 1° settembre ospiterà la mostra fotografica "Il fronte nei boschi" di Andrea Contrini, che propone immagini dei paesaggi della Grande Guerra a Luserna e Vezzena.
Info: www.lusern.it