Livio Gaeta dell’università di Torino ha illustrato lo stato della lingua presso i walser di Piemonte e Valle d’Aosta, tracciando una storia delle comunità germanofone locali e portando esempi linguistici. Particolare interesse ha suscitato la banca dati online CliMAlp, accessibile a tutti. Francesco Costantini dell'Università di Udine e Romano Madaro dell'Università di Trento hanno parlato delle minoranze germanofone del Friuli, sottolineando i benefici cognitivi del plurilinguismo, laddove è dimostrato che il cervello non distingue tra lingue standard e lingue minoritarie.
Di particolare interesse sono stati gli interventi delle insegnanti della scuola primaria di Timau e Sauris della Carnia che negli anni ha prodotto efficaci materiali per lo studio delle locali lingue germaniche.
Federica Ricci Garotti dell'Università di Trento e Leo Toller dell'Istituto culturale mòcherno hanno illustrato lo stato dell’arte nella tutela della lingua in vale dei Mòcheni come il docente dell'Università di Trento Ermenigildo Bidese riguardo ai cimbri. In sede comparatistica, l’ospite dai Paeschi Baschi, la presidente del Comitato di Scienze Educative del Concilio di Ricerca Spagnolo Jasone Cenoz ha tracciato un quadro esaustivo dell’uso dell’euskera, la lingua basca. Repressa durante il franchismo, la lingua è sopravvissuta e oggi si registra una crescita nell’utilizzo, venendo anche insegnata nelle scuole a tutti i livelli.
L'evento era inserito tra le iniziative di approfondimento sui principali aspetti legati alla comunità locale sul piano linguistico, storico, antropologico e sociale previsti dal progetto "La forza della minoranza: rinascita di un borgo di matrice germanica a sud delle Alpi”, finanziato nell'ambito del PNRR.
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