Con il motto: "Andare, tornare, restare“ ieri alla Casa della Pesa il pubblico si è confrontato con i giovani del mondo ladino riguardo al tema dell'appartenenza
Giovedì culturale dell'Euregio, l'attualità dalla prospettiva ladina
Al Giovedì culturale dell'Euregio che si è tenuto ieri alla Casa della Pesa di Bolzano, si è parlato di identità ladina alla presenza di un folto pubblico, che ha trascorso una serata ricca all'insegna del motto "Andare, tornare, restare" nel segno di varie forme d'arte.
Dopo i saluti istituzionali del segretario generale dell'Euregio Christoph von Ach e l'introduzione della docente universitaria Ulrike Kindl, ha condotto la serata la moderatrice Nadia Moling. A creare l'atmosfera ci hanno pensato anche le giovani autrici Lucia Piccolruaz e Silvia Baccanti dalla Val Badia e il gruppo rap "Cooperaziun Planta": con poesie, illustrazioni e musica che hanno trattato di temi come l'appartenenza e l'abitare. Attraverso queste diverse forme d'espressione artistica, la serata ha cercato di indagare il profondo, seppur controverso, legame tra l'individuo e il suo territorio, una questione già rilevante per le popolazioni, in particolare per i giovani, che vivono in valli turistiche altamente sviluppate e frequentate, con i loro elevati costi di vita come la Val Gardena e la Val Badia.
Durante l'evento gli ospiti hanno potuto vivere, col presidente del Consiglio dei Comuni dell'Euregio Andreas Schatzer, il direttore per l'istruzione, formazione e cultura ladina Andrè Comploi, la presidente dell'Istituto ladino "Micurá de Rü" Lara Moroder e il direttore dell'istituto di cultura "Cesa de Jan“ Denni Dorigo, il dilemma dell'appartenenza, della nostalgia, dell'origine e dell'abitare in tutti i sensi.