Ritratti contemporanei. Artisti famosi legati al Trentino rendono omaggio a Fortunato Depero - Luca Coser e Valentina Miorandi

Terza parte

Terzo appuntamento della galleria di ritratti contemporanei che coinvolge alcuni fra i più importanti artisti legati al Trentino famosi a livello internazionale. Artisti che come Depero hanno portato le loro opere all’estero, esportando pensiero e valori, ma che hanno deciso di mantenere sempre un legame con il Trentino.
Questo capitolo è dedicato a un pittore, Luca Coser, e a un’artista che fa appello primariamente al video e alle azioni pubbliche per manifestarsi, Valentina Miorandi ora artisticamente legata a Sandrine Nicoletta nel duo chiamato Drifters.
Non è intenzione mettere a confronto gli artisti qui coinvolti, tutti molto diversi per poetica, personalità, ricerca e lavoro, bensì capire come ognuno, a modo proprio, abbia trovato in Fortunato Depero un punto di riferimento. La singola poetica di ogni artista propone una lettura unica sia del “maestro futurista” e che delle dinamiche locali contemporanee analizzati con sensibilità particolare e con la freschezza di chi ha il privilegio di vivere con costanti termini di paragone recuperati nel mondo.

LUCA COSER (Trento, 1965. Vive e lavora tra Trento e Milano)
Luca Coser, pittore e scultore, insegna disegno all’Accademia di Belle Arti Brera a Milano, ha esposto le sue tele tra New York, gallerie d’arte europee e nazionali. Attraverso le sue opere, Luca Coser rielabora immagini provenienti dalla sua memoria personale e collettiva. Traduce simboli e icone del nostro tempo rendendole evanescenti, togliendone forma e nitidezza. E’ un mondo interiore che trova riferimento nel cinema, nella letteratura, nell’arte del passato per palesarsi in opera.

Fortunato Depero parte dell’identità del Trentino
“Depero ha influenzato il nostro territorio nella misura in cui ha influenzato l'intero territorio nazionale, e non solo. Le premesse del suo lavoro, esposte con Balla nel Manifesto Futurista del 1915, si sono confermate nel modo più chiaro ed efficace. L'idea di “ricostruire l'universo rallegrandolo” è alla base di tutta l'utopia moderna, è la consapevolezza che a ogni opera non è più concesso di essere definitiva ma completa nella sua incompiutezza, integra nella sua frammentazione. Lo sfaldamento dei confini tra arte e oggetto di uso quotidiano in Depero è stato un vero e proprio progetto artistico totale, meditato, il “suo” modo particolare di ridefinire e “mettere in moto” visibile e invisibile. Depero è vivo tra noi perché questa pratica che allora pareva “osare troppo”, secondo le parole di Boccioni, è divenuta regola. Arte e arte applicata oggi vivono in continuo scambio, contaminazione, metamorfosi.
Il nostro territorio è consapevole della straordinarietà di Depero, lo sente proprio, si riconosce, e giustamente lo accetta fiero come parte del proprio linguaggio, della propria profonda identità.”

Umberto Postal e il Neofuturismo
“Nei primissimi anni della mia attività ho seguito con ammirazione ed amicizia il lavoro dell'artista trentino Umberto Postal, appartenente al gruppo tipicamente post-moderno del Neofuturismo. Negli anni '80 i suoi arazzi ispirati al lavoro di Depero, assieme alle opere dei bravissimi Plumcake e agli altri del gruppo, sono stati piuttosto significativi e in antitesi rispetto al trionfo della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva. E anch'io ho lavorato per un breve periodo influenzato da un'arte ironica e ludica in contro tendenza rispetto al recupero di un Neoespressionismo denso e drammatico. E' durato poco, ho poi preso strade diverse, ma di quel periodo ho bellissimi ricordi, e l'affetto e la stima verso Umberto e il suo periodo deperiano non è mai venuto meno, anche oggi che non è più tra noi.”

Trentino, equilibrio fra qualità culturale e naturalistica che il mondo invidia
Risiedo a Trento, dove sono nato, ma la metà del tempo sono via. Vivo il rapporto con il mio territorio in modo discontinuo, spesso antipatico, ma nel bene e nel male lo sento “casa”, un bel posto dove tornare e dove, negli anni, sono stati fatti molti investimenti sull’arte e sulla cultura in generale. Insegno a Brera, a Milano, e i paragoni con la nostra piccola città sorgono automatici e involontari, certo la vivacità culturale della grande metropoli è inarrivabile per una cittadina di provincia ma il Trentino Alto Adige è comunque un'eccellenza riconosciuta in ambito culturale, molto spesso intellettuali amici e anche i miei colleghi artisti e storici dell'arte me lo ricordano; qui viviamo un equilibrio tra qualità culturale e naturalistica che il mondo ci invidia, Depero fa parte di questa ricchezza, dobbiamo esserne fieri e attenti custodi.



Artista vs società
Spesso gli artisti non hanno capacità politiche per cambiare le cose, ma hanno una “visione necessaria” e questo i grandi uomini illuminati di potere lo hanno sempre capito, e si sono comportati di conseguenza. Quando le espressioni più felici dell'arte non corrono assieme allo sviluppo generale di un popolo, questo è destinato a sminuire le sue potenzialità, lo dice la Storia. Però l'Arte “anticipa" e quindi non è pane per tutti, è di difficile fruizione, e anche Depero, oggi osannato, in vita è stato ammirato ma anche sminuito, ha vissuto momenti di grande difficoltà. Gli sforzi per avvicinarsi alle “visioni” dell'arte e degli artisti sono sempre stati difficili e credo che le cose oggi non siano cambiate.

VALENTINA MIORANDI (duo artistico DRIFTERS con Sandrine Nicoletta. Trento 1982. Vive e lavora tra Londra e Palermo)
Il video, la performance e le azioni pubbliche caratterizzano le manifestazioni artistiche di Valentina Miorandi. E' laureata in Teorie e Pratiche teatrali presso l’università di Bologna. Ha frequentato il master di regia cinematografica alla New York Film Academy (2006) e il master in direzione della fotografia della Escola Superior de Cinema y Audiovisuales de Catalunya - Barcellona (2007) e nel 2016 consegue Master in Fine Arts al Dutch Art Institute. È stata visiting professor presso la Universidad Complutense di Madrid e Cuenca, ora insegna Elaborazione Digitale all’Accademia di Palermo. A partire dal 2007 ha diretto esposizioni multimediali presso spazi museali (MAAM, FMST, Museo MAG, Cultural Bersntol Institut), le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero.
È attenta alle dinamiche sociali cercando, attraverso le sue azioni partecipative e opere visive di evidenziare e colmare un vuoto sociale che diventa necessità per la collettività. È interessante notare come, in un periodo storico dettato dal forte individualismo e protagonismo, Valentina Miorandi cerchi la pratica della cooperazione, della rete interdisciplinare per raggiungere gli obiettivi prefissati che sono veri e proprio progetti orchestrati come un regista.
Cerco di declinare i bisogni emergenti della comunità inserendo il lavoro in un contesto organico, evitando l’autoreferenzialità e provando ad attivare un’osmosi reciproca e continua con le istanze che scaturiscono dalle aggregazioni sociali, con le nuove consapevolezze e con la ricerca di senso e di qualità della vita quotidiana”

Fortunato Depero anticipatore di un mondo cybernetico
Potente. Vorticoso. Incantato. Una saga science-fiction su tela, arazzi e panciotti. Un mondo danzante di coloratissimi cyborg. Depero per me è un magnete sin da quando andavo in gita a Casa Depero ogni anno con le elementari. La mia camera era piena di gadget ritraenti le sue opere. Mia madre ed io giochiamo ancora con le carte che ritraggono il suo Bitter Campari. Gli accostamenti di colori, le sue volumetrie mi spiazzano ancora ed è così bello che al giorno d’oggi sia così esteticamente attuale. Incredibile.
Pur essendo stato sempre un artista a cui io mi sia spesso riferita per trovare ispirazione, da qualche tempo il legame è diventato ancora più intenso. Infatti, le ultime opere firmate Drifters (così si chiama il duo artistico che Sandrine Nicoletta ed io abbiamo fondato a Londra nel 2014) generate in CGI (computer-generated imagery) in team con diversi algoritmi ricordano le geometrie, i chiaro-scuri e le volumetrie futuriste. E’ incredibile vedere che le creazioni che il computer è in grado di generare oggi attraverso algoritmi e linguaggi di programmazione siano così simili esteticamente ad immagini dipinte a pennello 100 anni fa. Ora più che mai si può dire che Depero e Balla siano riusciti nel loro intento quando in Ricostruzione Futurista dell’Universo scrivono:
daremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione, per formare dei complessi plastici che metteremo in moto”.
Sembra proprio l’anticipazione del nostro mondo cybernetico sempre più in carne ed ossa...

Trento punto di riferimento per lo sviluppo di progetti artistici importanti
Da quando mi sono laureata ho lavorato all’estero, ma alcuni dei miei progetti più importanti ho cercato di farli nella mia città, Trento. In cui ho sempre trovato un pubblico curioso, attento ed esigente. E’ importante avere un pubblico attivo che risponde ed interloquisce con il linguaggio del contemporaneo e questo è grazie alla proposta culturale della Galleria Civica, del Mart e del Festival Della Montagna, del Festival dell’Economia e di altre piccole realtà che operano continuamente per tenere vivo l’interesse per la contemporaneità.

Una nuova ricostruzione dell’universo contro l’assurdità contemporanea
La situazione è buia ed è ancora più buia, Depero direbbe “buissima”, perché procediamo ad occhi chiusi. Il mio unico modo per avere notizie di quel che accadrà è leggere libri di scrittrici geniali e “veggenti”, come “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, il “Manifesto Cyborg” di Donna Haraway, “I reietti dell'altro pianeta”Ursula K. Le Guin, “Il suono delle parole” di Octavia E. Butler, “To Be Born” di Luce Irigaray, “Abstact Sex” di Luciana Parisi; attorno a tutte queste autrici ruota la mia - la nostra - ricerca e produzione artistica attuale che cerca di innescare riflessioni per non farci cogliere impreparati, altrimenti come faremmo a “ricostruire l'universo rallegrandolo”?Non ho altre risposte a tutta questa assurdità che ci circonda se non andare in cerca di bellezza e crearne di nuova per l’altro, ad ogni istante.

 

                                                                              di Giovanna Felluga

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