
Nata nel 1977 dall’intuizione dell’alpino Emilio Serra e del Kaiserjäger Kurt Steiner, la manifestazione, organizzata dal Museo della Guerra Bianca di Vermiglio in collaborazione con il Comune di Vermiglio, la Provincia autonoma di Trento, la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e il Museo Storico del Trentino, continua a rappresentare un momento di incontro e di preghiera comune nei luoghi in cui, oltre un secolo fa, migliaia di giovani soldati si fronteggiarono. Oggi, in un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni, il Trentino rinnova la sua capacità di trasformare terre di dolore in spazi di dialogo, amicizia e cooperazione, rafforzando il messaggio universale di pace.
“Qui, dove la memoria della sofferenza si intreccia con il desiderio di riconciliazione, il Trentino e l’Euregio dimostrano che dalla storia si può costruire futuro – ha dichiarato l’assessore regionale Carlo Daldoss –. è la dimostrazione concreta che anche dopo il dolore è possibile ricostruire legami di amicizia e di cooperazione. L’esperienza dell’Euregio ci dice che questo è possibile: Trentino, Alto Adige/Südtirol e Tirolo hanno saputo fare della cooperazione un valore e della diversità un’opportunità. La Festa della Fratellanza non è solo una commemorazione, ma un messaggio che da queste montagne arriva all’Europa e al mondo: un appello a custodire e a costruire la pace, giorno dopo giorno, con responsabilità e perseveranza, perché solo così possiamo garantire un futuro di speranza alle nuove generazioni”.
La giornata si è aperta con la sfilata dal Presena e si è conclusa con la cerimonia ufficiale e la Santa Messa, accompagnata dal Corpo Bandistico Ossana Vermiglio e dal Coro Santa Maria Assunta di Tassullo. Presenti autorità locali e provinciali, associazioni ex combattentistiche italiane e austriache, delegazioni di Alpini, Kaiserjäger, Schützen e Standschützen dell’Euregio, oltre al sindaco di Mitterndorf, Thomas Jechne, al Segretario Generale della Croce Nera Austriaca, Thomas Rappatz, e ai rappresentanti istituzionali delle due sponde dell’arco alpino.
“Ogni anno ci ritroviamo qui per ricordare e per essere un esempio di pace al mondo - ha detto il sindaco di Vermiglio Michele Bertolini - oggi, su queste montagne, italiani e austriaci rappresentano una famiglia unita: un tempo nemici, oggi testimoni di unità e di umanità. Siamo qui per non dimenticare il passato e per rendere un grande omaggio al futuro, che vogliamo sia di pace. È un messaggio che da queste vette si alza forte e chiaro, ricordandoci che la pace è un impegno che appartiene a ciascuno di noi.”
Service video
https://drive.google.com/drive/folders/13RoLk0ZQjLc3mzTxBOqJTCUvCAw7SsQ0?usp=sharing