“Dobbiamo saper riconvergere lo sguardo in un’unica direzione – ha continuato l’assessore Marchiori – superando le divisioni, abbattendo i muri ideali che ci separano e immaginando un nuovo scenario per rimanere uniti all’interno degli stessi confini nell’ambito della convivenza anche politica, motivo dell’esistenza dell’autonomia. Questo è possibile partendo dai punti in comune tra le autonomie, ovvero il senso civico, il mettersi a servizio della propria comunità anche attraverso il volontariato”.
Introdotti dal direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, Marcantoni Mezzalira e Postal hanno illustrato i contenuti del volume. Un volume che ripercorre la storia della convivenza tra due etnie e culture diverse a partire dall’evacuazione dei trentini durante la Grande Guerra e proseguendo con la scelta delle Opzioni nel ventennio fascista. L’autonomia ha iniziato a plasmarsi nel secondo dopoguerra con il Primo Statuto di autonomia e con la relativa scia di violenze e terrorismo che ne sono scaturite fino all’adozione del secondo statuto all’inizio degli anni ‘70 che ha fatto nascere l’autonomia che tutti conosciamo ancora oggi.