“Abbiamo ricevuto dallo Stato un finanziamento globale sul tema Olimpiadi di 120 milioni. – ha detto il presidente Fugatti - Al suo interno una quota di 60 milioni verrà destinata al miglioramento e potenziamento della mobilità nel suo complesso, con ricadute positive che rimarranno ovviamente anche ‘a regime’. Il progetto BRT è quello che la Provincia sottopone ora ai territori interessati per una valutazione congiunta. Sono state prospettate anche altre ipotesi di mobilità, interessanti e moderne, che presentano però attualmente un limite oggettivo determinato dalla sostenibilità finanziaria. Non è detto che alcune di esse, in particolare quelle che ipotizzano il potenziamento degli impianti a fune, non possano esser complementari al disegno riguardante il trasporto pubblico su gomma, che rimane strategico. Se ci fossero anche altri canali di finanziamento, ad esempio di provenienza europea, saremmo disposti a considerarli. Il Recovery Fund, invece, per come è costituito oggi non può essere utilizzato perché ha tempi di appalto molto stretti rispetto ad un’opera come questa”.
Andreatta ha ripercorso brevemente la strada fatta fino all’adozione con decreto dell’ipotesi progettuale cosiddetta BRT. Nel 2010 la valle di Fassa aveva avvertito fortemente l’esigenza di migliorare il trasporto pubblico. In seguito il potenziamento dell’offerta centrata sui bus ha creato una vera e propria cultura dell’utilizzo di questo sistema di trasporto. Da qui, nel 2017, all’inizio dei ragionamenti per il suo potenziamento, attraverso in particolare l’uso di messi più capienti e confortevoli, anche con entrata a raso per facilitare l’utenza con mobilità di ridotta, e quindi con il miglioramento di parte dei tracciati stradali, con lo sviluppo di corsie differenziate, nuove stazioni e parcheggi di assestamento. “L’obiettivo – ha sottolineato Andreatta - è innanzitutto il miglioramento del trasporto extraurbano su gomma, servizio ‘universale’ per eccellenza, che certamente rimane il cuore dell’offerta di trasporto pubblico”.
“Questo modello – ha aggiunto Martorano - prevede un significativo miglioramento dei tempi di percorrenza del traffico pubblico e al tempo stesso nessun peggioramento di quelli del traffico privato, anzi un leggero miglioramento anche qui, poiché le soluzioni adottate riducono l’impatto del traffico pubblico sulla viabilità generale”.
Prossimamente, con una apposita riunione, il progetto verrà esaminato nel dettaglio assieme ai sindaci, i quali, assieme al procuratore Detomas, continueranno comunque a lavorare per l’elaborazione di altre progettualità soprattutto nel campo della mobilità su fune, integrate con le infrastrutture già esistenti.