Le collezioni del Museo etnografico di San Michele sono significative e molto varie: si va dalla grande noria - esemplare unico (alto più di sette metri) che è posto in movimento dall’energia idraulica e permette di sollevare l’acqua a scopo irriguo specie in luoghi con scarsità di precipitazioni -, al filatoio a pedale che consente di eseguire le due operazioni - la filatura e l’avvolgimento del filo su rocchetto - insieme e produrre quindi in breve tempo una grande quantità di filo. Dal laboratorio completo di un artigiano calzolaio agli ex voto, dalle stufe in maiolica alla segheria veneziana ad acqua. Dall’abito festivo delle donne di un tempo, al travaglio, struttura per tenere fermo un cavallo, o un altro grosso animale, durante un’operazione chirurgica, un esame o la ferratura. Le 43 sale del Museo ricche di oggetti e attrezzi del passato contadino e culturale trentino, donano emozioni e suggestioni di grande effetto.
“i Suon i di Vaia” sono un’esperienza sonora che rievoca i 10/12 minuti salienti della Tempesta denominata Vaia che ha colpito il Trentino Alto Adige, il nord est italiano e regioni limitrofe a fine ottobre 2018
La mostra “La contemporaneità della tradizione. Sguardi sulle comunità cimbra, ladina e mòchena” è costituita da trentasei scatti fotografici, tratti dal volume “Popoli senza frontiere 2. Tradizioni e territori delle minoranze linguistiche storiche del Trentino. Cimbri, Ladini e Mòcheni” (Effigi, 2021), realizzato dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del MiC (Ministero della Cultura) e dal Servizio Minoranze linguistiche locali della Provincia autonoma di Trento.
INFO:
https://www.museosanmichele.it/
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