"Le risorse messe in campo sono significative - spiega ancora Rossi - a maggior ragione in un periodo di difficoltà del bilancio provinciale come l'attuale. Il rinnovo del contratto rappresenta a tutti gli effetti un passaggio importante per la pubblica amministrazione trentina, impegnata per la sua parte ad innovare azioni e comportamenti in modo da rappresentare una componente reale dello sviluppo locale. Abbiamo ritenuto ragionevole che vi fosse innanzitutto una garanzia sull'allineamento del valore delle retribuzioni al costo della vita, il che serve anche a mettere in circolo risorse nella nostra economia. Al tempo stesso, però, stanziamo una quota aggiuntiva di risorse, tutt'altro che trascurabile, per andare oltre i meri automatismi e cercare di ottenere qualche ulteriore risultato sul versante della produttività".
Tutto questo per una pubblica amministrazione che si posiziona già oggi su livelli elevati, stando anche ai dati diffusi dall'Ocse. Ma il percorso di miglioramento nella quale è impegnata non si è ancora concluso. Un primo obiettivo è far sì che le strutture burocraticche costino meno. Come noto l'amministrazione ha già impostato un blocco del turn over 1/10 che ha comportato una riduzione in due anni (2014-2015) di circa 150 unità di personale nel settore provinciale e ridotto l’incidenza del personale con qualifica dirigenziale. C'è però ancora spazio per qualificare maggiormente i servizi al cittadino, anche con l'ausilio delle nuove tecnologie: per fare solo qualche esempio, pensiamo all'introduzione della grafometrica per gestire in un unico momento le pratiche amministrative, al portale dei servizi on line per il cittadino (la cosiddetta Carta provinciale dei servizi) che è peraltro già operativo, all’istanza tavolare telematica, alla visura catastale automatica nonché al progetto del Customer relationship management, attraverso il quale sarà possibile riconoscere e gestire l’identità digitale e profilare e personalizzare i servizi pubblici sia digitali che reali.
"La pubblica amministrazione è, insieme alle imprese, al terzo settore e alle famiglie un soggetto che può essere promotore di innovazione per i sistemi economici territoriali, oggi i veri soggetti della competizione globale - sottolinea a sua volta il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti - Per questo riteniamo che il rinnovo contrattuale possa dare stimolo ai nostri collaboratori per fare sempre meglio recuperando un po’ di quel potere di acquisto perso nel blocco contrattuale che si protrae dal 2010. Al stesso tempo riteniamo che sostenere i redditi delle famiglie possa costituire uno stimolo alla ripresa dei consumi determinando un effetto positivo diretto sul Pil di 7,3 milioni di euro e indiretto di 4,2 milioni di euro per un effetto complessivo di 11,5 milioni di euro, in base alle stime effettuate attraverso la matrice di contabilità sociale". (mp)