
Nato in Liguria ma romano d’adozione, Pannofino ha ripercorso – attraverso foto, immagini e videoclip – le tappe salienti della sua vita e carriera: dalle passioni calcistiche giovanili all’amore per il teatro, divenuto poi professione, fino al cinema, dove ha interpretato personaggi memorabili come Tommaso Buscetta o il truffaldino Son Sei ne I Cesaroni.
Immancabile il riferimento a René Ferretti di Boris, diventato un cult generazionale: “Il successo deriva dalla bravura degli autori nel raccontare fatti reali con un ritmo serrato che crea comicità. Ma soprattutto dal piacere che proviamo nel lavorare insieme: quando facciamo Boris siamo tutti contenti. Se vai con il malumore, il lavoro non viene bene”, ha raccontato Pannofino.
Ampio spazio anche al doppiaggio, dalla fatica vocale di un cartone animato con protagonista un pollo alla sfida di Forrest Gump, con la responsabilità di rendere tutta la tenerezza e l’inconsapevolezza del personaggio. Un mestiere che Pannofino ha condiviso con la compagna, la doppiatrice Manuela Rossi, e che ha trasmesso al figlio Andrea, oggi giovane attore.
Non sono mancate riflessioni sul futuro del doppiaggio, chiamato a confrontarsi con le nuove tecnologie e l’avanzata dell’intelligenza artificiale, né i ricordi legati a personaggi come Hagrid di Harry Potter. E ancora il doppiaggio di George Clooney, riproposto al pubblico in sala, per vivere dal vivo le emozioni del grande cinema e poter assaporare in diretta tutta la bravura dell’artista. A chiudere, il capitolo musicale: la parentesi da cantante e il ricordo della strage di Via Fani, vissuta in prima persona e trasformata in canzone.
Un incontro che ha confermato la straordinaria capacità di Francesco Pannofino di tenere insieme talento, ironia ed emozione.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato dall’Istituto Trento Doc con Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera e il contributo attivo della filiera dell’accoglienza.
Il programma del festival è consultabile su www.trentodocfestival.it e sull’App ufficiale Trentodoc.
QUI Immagini e intervista a Pannofino