
Il castello, fondato nel XIII secolo, domina l’abitato di Tassullo. È uno dei più raffinati e meglio conservati del Trentino e dell’intero arco alpino, noto per la torre ottagonale – unica nel suo genere – e per la divisione tra “castel di sopra” e “castel di sotto”. Spiccano, tra gli elementi artistici, la cappella affrescata nel 1473 dai Baschenis, il ciclo pittorico rinascimentale delle sale madruzziane e l’altare barocco della cappella interna.
Di particolare rilievo anche il patrimonio mobiliare che si intende oggi salvaguardare definitivamente, che comprende numerosi oggetti di arredo, strumenti musicali, suppellettili e decorazioni originali. Beni che, pur non sottoposti a vincolo, costituiscono un insieme organico e imprescindibile per la valorizzazione museale del castello.
L’operazione interessa anche un prezioso nucleo documentario (32 unità archivistiche, tra cui un urbario del 1584, atti notarili, documenti genealogici e amministrativi) che entrerà a far parte del fondo Spaur già conservato all’Archivio provinciale di Trento, dove sarà accessibile agli studiosi.
Già affidato al Museo Castello del Buonconsiglio per consentirne la fruizione pubblica e la valorizzazione, Castel Valer è attualmente visitabile grazie all’Apt Val di Non.
La delibera di oggi rafforza dunque un modello di tutela attiva, in cui la valorizzazione del patrimonio culturale diventa leva per l’attrattività turistica. Un nuovo tassello nella costruzione di una narrazione condivisa dell’Autonomia trentina, che si fonda anche sulla cura dei suoi luoghi simbolo.