Due le novità di quest’anno: un percorso dedicato all’archeologia della Grande Guerra e il progetto “Archeosopra – archeosotto”. Il repentino scioglimento dei ghiacci alle alte quote sta restituendo numerose testimonianze della Prima guerra mondiale. Il loro recupero con il metodo dell’indagine archeologica è di fondamentale importanza per ricostruire il contesto storico e umano degli eventi. Un tema che si lega a questioni ambientali di attualità come il cambiamento climatico e le implicazioni che questo fenomeno comporta anche nel contesto dei beni culturali.
“Archeosopra – archeosotto” intende sensibilizzare i più giovani sull’importanza della conservazione e tutela dei beni culturali quali patrimonio della comunità, con un focus particolare sulla valorizzazione di alcuni luoghi significativi del panorama archeologico trentino come i siti della Trento romana, San Martino di Vervò e il Dosso di Sant’Ippolito a Castello Tesino.
I laboratori di ricerca storica e tematici vanno dalla simulazione dello scavo archeologico all’approccio con l’indagine archeologica quale metodo di ricerca, all’analisi dei cambiamenti degli ambienti abitativi utilizzati dall’uomo in età antica. Si basano invece sulla sperimentazione i laboratori sulle tecnologie in uso nell’antichità dedicati alla lavorazione dell’argilla, alla tecnica dell’affresco, alla fusione dei metalli, alla tessitura con l’uso del telaio, alla tintura della lana con elementi naturali. Altri percorsi cronologici affrontano aspetti e tematiche legati alle comunità paleolitiche, mesolitiche e neolitiche con riferimento ai più importanti siti archeologici del Trentino. La cultura retica è affrontata in particolare nei percorsi presso il Museo Retico attraverso l’osservazione e l’analisi di fonti materiali e iconografiche, con l’ausilio dei reperti esposti nel museo. I percorsi legati alla romanizzazione e all’età romana si svolgono al S.A.S.S., il luogo simbolo dell’antica Tridentum, sotto piazza Cesare Battisti a Trento, Le attività presso il sito sono completate dal percorso dedicato all'alimentazione nell'antichità legato alla mostra “Ostriche e vino. In cucina con gli antichi romani”.
Il Parco Archeo Natura e il Museo delle Palafitte di Fiavé offrono l’emozione di immergersi nell’atmosfera e nella vita quotidiana dei nostri antenati al tempo della palafitte. Presso l’area archeologica di Acqua Fredda, al Passo del Redebus tra la Val dei Mòcheni e l’altopiano di Piné, vengono svelati i segreti della lavorazione dei minerali e della fusione dei metalli. L’uscita sul territorio alla scoperta dell’area archeologica dei Campi Neri, a Cles, permette di visitare un tratto di una “via sacra” appartenente ad un eccezionale luogo di culto frequentato a scopo religioso dalle comunità della valle a partire dalla metà del III millennio a.C. fino alla tarda romanità.
Le aree archeologiche di Montesei di Serso a Pergine Valsugana e di Dos Ciastèl a Fai della Paganella, due dei più importanti siti per la cultura retica in Trentino, permettono di conoscere da vicino le tipiche abitazioni della Seconda età del Ferro.
Il ritorno in presenza non preclude l’approccio online: materiali e contenuti di supporto all’attività di formazione e alla didattica sono infatti costantemente aggiornati e disponibili sulla piattaforma di Trentino Cultura nella sezione dedicata al mondo della scuola: www.cultura.trentino.it/Temi/Archeologia/A-scuola-con-l-archeologia.
I Servizi Educativi sono inoltre disponibili a svolgere progetti in partenariato con le scuole del territorio di ogni ordine e grado volti all’approfondimento di alcune tematiche specifiche e a sperimentare nuove proposte e percorsi di ricerca.
Informazioni
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