
"Attraverso le Case della comunità - ha quindi spiegato Tonina - vogliamo proporre un nuovo paradigma: una medicina territoriale più vicina ai cittadini, capace di prendersi realmente cura delle persone e dei loro bisogni, soprattutto di chi è più fragile. Per farlo, non solo è fondamentale una corretta integrazione tra l’ambito sanitario e quello sociale, ma anche promuovere un coinvolgimento diretto dei professionisti sanitari, a iniziare dai medici di medicina generale, dei professionisti sociali, dei territori, con le preziose risorse del terzo settore e dei cittadini. Crediamo che questa sia la direzione giusta per rispondere ai cambiamenti che stiamo vivendo e ai nuovi bisogni emersi negli ultimi anni".
A quanto specificato dall'assessore, la prima Casa di comunità, che offrirà un approccio di cura attento anche all'ambito di prevenzione, aprirà il prossimo novembre ad Ala. "Attraverso questo nuovo modello - ha concluso Tonina - possiamo fare davvero la differenza, verso una rete territoriale solida e di adottare un nuovo paradigma culturale e organizzativo".
I lavori del convegno sono iniziati con a relazione del dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, Andrea Ziglio, che ha illustrato il percorso che condurrà all’attivazione delle Case della Comunità. "Negli ultimi anni – ha osservato Ziglio – i bisogni di salute della popolazione sono profondamente cambiati, anche in ragione dell’aumento della longevità e della crescente prevalenza di patologie croniche, in un contesto anche demografico mutato. Si tratta di trasformazioni che richiedono un nuovo modo di organizzare la risposta dei servizi".
A quanto riferito, le Case della comunità rappresenteranno un punto di riferimento facilmente riconoscibile e accessibile, dove i cittadini potranno trovare risposta ai propri bisogni sanitari e socio-sanitari. "Saranno luoghi – ha aggiunto – nei quali il sistema sanitario e quello dei servizi sociali opereranno in modo coordinato e integrato, promuovendo una presa in carico unitaria e percorsi condivisi, fondati sulla collaborazione tra professionisti e sulla valorizzazione delle diverse competenze".