Lunedì, 26 Settembre 2022 - 09:14 Comunicato 2971

Dopo le visite sul territorio e la formazione i giovani hanno raccontato la loro esperienza all'assessore Achille Spinelli
Il Festival della Gioventù dell'Euregio si è chiuso alla Campana dei caduti di Rovereto

Successo per l'undicesima edizione del Festival della gioventù dell'Euregio, un progetto che ha visto coinvolti negli anni moltissimi ragazzi dei tre territori. Fin dall’inizio il motto del Festival è stato “Costruire insieme l’Euregio\Die Europaregion gemeinsam bauen”. La formula di quest'anno non ha previsto un festival itinerante, ma un solo luogo: il Trentino, a Rovereto per la precisione, dal 21 al 24 settembre. Sabato scorso, dunque, l'ultimo giorno di attività e formazione per il gruppo di ragazzi tra 16 e 19 anni provenienti da Tirolo, Alto Adige e Trentino, sul tema “Innovazione e Tradizione”. Ad aprire e chiudere il Festival un luogo simbolo di pace, la Campana dei caduti: sono stati infatti i rintocchi della Campana ad inaugurare i quattro giorni e nello stesso luogo, sotto l'auspicio della pace universale, si è chiuso il Festival, con i giovani dei tre territori che hanno raccontato all'assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro della Provincia autonoma di Trento Achille Spinelli la loro esperienza nelle tre lingue dell'Euregio: italiano, tedesco e ladino.
"La Campana è il punto in cui tanta storia si condensa, per guardare con fiducia al futuro" ha detto ai ragazzi l'assessore Spinelli. "La fusione di quei cannoni che ha permesso i rintocchi della Campana ci dà il senso di quello che è stato e che non dovrebbe essere più e ci ricorda la sacralità di chi è morto per degli ideali, portandoci insieme verso la pace. Oggi, grazie all'impegno di chi nel passato ha voluto creare qualcosa da lasciare alle future generazioni e grazie alla nostra Autonomia è possibile creare una connessione tra i nostri territori, che hanno una forte affinità storica e culturale, mettendo a fattor comune idee, risorse ed elementi positivi, con serietà e impegno. Anche la diversità linguistica rappresenta una ricchezza, perché lingua e cultura sono il radicamento della nostra tradizione autonoma", ha concluso l'assessore.
I giovani del Festival della Gioventù dell'Euregio incontrano l'assessore Achille Spinelli (al centro). Alla sua sinistra Lorenzo Saiani, vicereggente della Fondazione Campana dei Caduti [ Archivio Ufficio Stampa Pat]

I giovani hanno raccontato le loro impressioni al termine dei quattro giorni, definendo il percorso stimolante e capace di aver loro aperto nuovi orizzonti, oltre ad essere un'occasione di stringere amicizie transfrontaliere, superando le barriere linguistiche.
In apertura del Festival il reggente della Fondazione Marco Marsilli aveva invitato i ragazzi a prendere parte alla Giornata Internazionale della Pace, che si celebra proprio il 21 settembre, ricordando peraltro che il Parlamento italiano nel 2006 ha conferito a Rovereto il titolo di “Città della Pace”. Nella giornata di chiusura il vicereggente della Fondazione, Lorenzo Saiani, ha ricordato che la Campana dei caduti "è il luogo del dialogo, del confronto, della libertà di espressione e quindi il luogo in cui si creano le basi per la costruzione della pace attraverso la promozione della conoscenza tra i popoli" e ha ringraziato i ragazzi per l'impegno nella ricerca del dialogo per una società più solidale.

Durante i quattro giorni insieme, per riflettere sul rapporto importante tra le tradizioni dei nostri territori e la spinta all’innovazione, i ragazzi hanno visitato il Polo Meccatronica e gli spazi del Progetto Manifattura, dove hanno incontrato i vertici di alcune delle aziende innovative dello spazio euroregionale (MSQ, Alpmine, Trentino sviluppo). Con loro hanno lavorato in gruppo, preparato presentazioni e discusso dei risultati in plenaria. Per non limitarsi al solo settore scientifico, i ragazzi si sono recati al Mart per partecipare a laboratori artistico-culturali che l’ente organizza per i più giovani. Immancabile la visita alla città di Rovereto, con approfondimenti storici (in particolare del periodo 1919–1945) e la conoscenza di importanti istituzioni come il Museo Civico di Rovereto e l'Osservatorio astronomico sul monte Zugna, per una serata sotto le stelle.

Fotoservizio e immagini a cura di Ufficio Stampa Pat e Euregio

In allegato: altre interviste audio (Bertò e Saiani)

(sil.me)


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