
Attraverso ritratti fotografici e messaggi di 160 caratteri, hanno raccontato perché leggono Il Sole 24 Ore e cosa rappresenta per loro. Le motivazioni sono state semplici, vere, dirette:
“Lo leggo per capire meglio il mondo, ogni giorno”.
“Mi aiuta a orientarmi, a ragionare, a vedere più chiaro”.
“Con mio padre era un appuntamento fisso. Ora è un’abitudine anche mia”.
“È il mio strumento per restare connessa con l’attualità, anche sul lavoro”.
Testimonianze diverse ma unite da un filo comune: il giornale come punto di riferimento, luogo di approfondimento, spazio di pensiero critico.
“I 160 anni de Il Sole 24 Ore - ha spiegato il direttore Fabio Tamburini - rappresentano non solo una lunga storia editoriale, ma un viaggio attraverso la storia d’Italia, raccontata giorno dopo giorno con rigore, passione e responsabilità. Oggi, insieme a Radio 24 e all’agenzia Radiocor, siamo parte di uno dei gruppi editoriali più solidi e autorevoli del Paese, punto di riferimento in un mondo dell’informazione in continua evoluzione. La campagna “Opinion Reader” nasce proprio dal desiderio di dare volto e voce a chi ci legge e ci sostiene: una comunità attenta, curiosa, protagonista attiva del cambiamento”.
“Con “Opinion Reader” – ha detto l’amministratore delegato del Gruppo 24 ORE Federico Silvestri - abbiamo voluto raccontare Il Sole 24 Ore attraverso gli occhi di chi ci sceglie ogni giorno. È la prima campagna completamente partecipata della nostra storia, e rappresenta un modo nuovo, autentico e coinvolgente di celebrare un anniversario importante. Per noi è un segno di riconoscenza e un ponte verso il futuro, fondato sull’ascolto e sulla condivisione”.
Gli applausi del pubblico hanno sottolineato l’intensità di una serata capace di unire arte, informazione e partecipazione civile.
Il concerto, la campagna Opinion Reader, la mostra “16per10”, l’anteprima del podcast History Telling e il lancio del sito in inglese segnano l’inizio di un anno di iniziative che proseguiranno fino a novembre, per celebrare una storia editoriale lunga 160 anni, ancora proiettata verso il futuro.
Una serata che ha fatto dialogare passato e presente, musica e parole, memoria e comunità.