“Trentino DataMine” è l’iniziativa del sistema trentino della ricerca e dell’innovazione alla quale il ministero ha assegnato un contributo di circa 20 milioni, sui 38 milioni di budget complessivo del progetto, che durerà 36 mesi a partire dal primo gennaio 2023.
“Abbiamo lavorato tanto, e siamo soddisfatti di questo importante riconoscimento per un progetto ambizioso, sostenuto e voluto dalla Provincia – precisa l’assessore –, basato su più tecnologie del dominio ICT, tra le quali anche la quantistica, e che valorizza le competenze guida di Ateneo e Fbk. Un’iniziativa coerente con la strategia del Trentino per uno sviluppo tecnologico che unisca sempre di più la possibilità di offrire servizi avanzati con la sostenibilità e la valorizzazione degli asset del territorio”.
Proprio come la miniera di San Romedio, un sito che si estende per oltre 80.000 metri quadrati e già ospita nelle celle ipogee create dai vuoti minerari dall’estrazione di dolomia infrastrutture per la conservazione di mele, la fermentazione di spumante, e altre sperimentazioni in ambiente ipogeo.
“Abbiamo colto l’occasione degli avvisi PNRR – aggiunge Spinelli – per un progetto sul quale puntiamo da tempo. Un’infrastruttura che possa fungere da volano per la trasformazione digitale e che possa contare su basi scientifico-tecnologiche solide come quelle dell’Università di Trento, che assieme a FBK guiderà l’iniziativa dal lato istituzionale”.
Il progetto presentato al Mur prevede la messa in rete del Green Data Center (che sarà collocato in un’area specifica dei vuoti minerari) e un’operatività per l’erogazione di servizi avanzati nelle seguenti aree: intelligenza artificiale, calcolo ad elevate prestazioni, edge computing e sicurezza informatica inclusa crittografia quantistica. Un disegno coerente con l’importanza di ICT e trasformazione digitale tra le priorità indicate nei documenti strategici provinciali, nel Programma pluriennale della ricerca dell’attuale governo provinciale e nella Strategia di specializzazione intelligente 2021-27.
“Trentino DataMine” ha diversi punti di forza: sicurezza da accessi non autorizzati, dato che il sito è naturalmente protetto da centinaia di metri di roccia viva, sicurezza elettromagnetica, protezione da eventi naturali, risparmio di suolo, sostenibilità e possibilità di utilizzare energia prodotta da fonti rinnovabili.
L’infrastruttura dell’innovazione Trentino DataMine avrà l’obiettivo di colmare il gap tra ricerca e mercato, offrendo a soggetti pubblici e privati spazi di gestione e conservazione dati con soluzioni avanzate ma anche supporto alle imprese nella creazione, sviluppo, testing e validazione di applicazioni commerciali innovative.
Potrà quindi favorire lo sviluppo di un ecosistema dedicato anche come polo di attrazione di imprese e per la crescita delle PMI.
Per la realizzazione del Green Data Center si prevede la costituzione di un partenariato pubblico-privato e l’individuazione di un manager. La selezione dei soggetti costitutivi del partenariato e la definizione della governance avranno luogo a partire da luglio, affinché il progetto possa essere operativo da gennaio 2023.
Intervista all’assessore Spinelli
Intervista all’assessore Bisesti