Tonina ha ricordato come alla Cop di Sharm el Sheik abbiano partecipato anche dei giovani trentini. “Proprio dai giovani – ha detto il vicepresidente - ci arrivano le sollecitazioni più forti”.
Oggi la sfida, ha aggiunto Tonina, è guardare in modo nuovo a ciò che produciamo e che utilizziamo, ma anche a come lavoriamo, a come ci spostiamo, a come produciamo energia, a come riscaldiamo le nostre case e i nostri luoghi di lavoro.
“Il Trentino - ha detto – ha alle spalle una lunga esperienza in questi ambiti, maturata sia sul campo della conservazione e difesa dell’ambiente, sia sul versante della ricerca scientifica, grazie al lavoro dell’Università e dei centri di ricerca come le Fondazioni Kessler e Mach, il MUSE e i suoi parchi naturali”.
All’inizio della legislatura, ha ricordato ancora Tonina, in Trentino si sono tenuti gli “Stati generali della montagna”, un’occasione per mettere a fuoco il tema dell’ambiente nella sua complessità. “A quell’appuntamento sono seguiti – ha sottolineato il vicepresidente – fatti concreti, come l’adozione di specifici atti come la Strategia provinciale per lo Sviluppo Sostenibile e il programma Trentino Clima 2021–2023”.
Tonina ha parlato anche del valore ambientale delle Dolomiti, riconosciute come patrimonio mondiale dall’Unesco. “Si tratta di un’eccellenza che dobbiamo tutelare e valorizzare. Fino a pochi giorni fa – ha ricordato – rivestivo la carica di presidente della Fondazione Dolomiti Unesco. La montagna è bella ma fragile. Servono dunque azioni concrete”.