Mercoledì, 13 Marzo 2024 - 09:30 Comunicato 539

L’obiettivo indicato dal presidente Fugatti dopo la riunione tecnica dei servizi provinciali. La settimana prossima la conferma o meno della data
Statale 350 di Valdastico, obiettivo riaprire sabato 23 marzo

“L’obiettivo è riaprire la statale della Valdastico alla circolazione per sabato 23 marzo, se le condizioni meteo e quelle tecniche per l’intervento lo consentiranno e con un’ulteriore valutazione prevista la settimana prossima che ci dirà se saremo in grado di centrare questo obiettivo ambizioso. In ogni caso ringrazio tutti gli operatori che stanno intervenendo per la messa in sicurezza e il ripristino della sede stradale, dalle ditte specializzate ai tecnici provinciali, nell’ambito dell’impegno della Provincia per mantenere la funzionalità e la sicurezza di tutta la rete viabile provinciale e di collegamento con le altre regioni”. Questa la scadenza per la SS 350 di Folgaria e Valdastico indicata dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti a seguito delle verifiche emerse nella riunione sui lavori con i tecnici di Servizio geologico, Servizio Gestione strade e Agenzia provinciale per le opere pubbliche sui lavori. Un obiettivo che come precisato sarà soggetto all’ulteriore verifica prevista la prossima settimana.
I lavori sulla statale 350 di Folgaria e Valdastico chiusa per frana in località Busatti al confine con il Veneto [ Archivio Ufficio stampa PAT]

La SS 350, che collega Trentino e Veneto nella zona degli Altipiani cimbri, è al momento interrotta in località Busatti (Folgaria) a causa della frana avvenuta nella notte fra domenica 11 e lunedì 12 febbraio . Le operazioni di ripristino , avviate immediatamente dopo il crollo, hanno visto lo scorso 22 febbraio il brillamento tramite 80 chilogrammi di esplosivo del diedro di circa 400 metri cubi che ancora incombeva in parete.

Nei prossimi giorni proseguiranno con l’impiego delle ditte incaricate le attività di disgaggio e pulizia e il rinforzo delle porzioni di versante tramite interventi di difesa attiva, dunque reti, chiodi, pannelli in aderenza alla roccia. Sarà inoltre collocata una prima barriera protettiva al vertice del conoide, cioè sotto la parete, e reinstallata la barriera di protezione sopra la carreggiata che era stata danneggiata dal crollo.

Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da IL T - 14.03.2024 - Articolo da L'Adige - 15.03.2024

(sv)


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