Lunedì, 02 Luglio 2018 - 18:11 Comunicato 1630

Il presidente della Provincia ha partecipato stamani alla facoltà di giurisprudenza al seminario sulla democrazia partecipativa
Rossi: “Il Trentino, in questi anni ha guardato alle più importanti esperienze europee”

“Il rapporto tra politica e cittadini si è sfilacciato ed è stato messo in crisi anche dall’avvento della Rete, che ha creato un rapporto virtuale, superficiale e diretto tra leader politici ed elettori. La politica deve quindi attivarsi per ridurre la distanza che la separa dai cittadini, migliorando gli strumenti di democrazia rappresentativa, diretta e partecipativa e il loro reciproco rapporto, nonché valorizzando e rinnovando il modello democratico sancito dalla nostra Costituzione. E dall’Europa possono arrivare spunti per l'adozione anche in sede locale di strumenti innovativi”. In Trentino - come ha sottolineato ancora il presidente Rossi - si sta lavorando per rafforzare gli strumenti di democrazia diretta, quali petizione e referendum, anche tramite un abbassamento del quorum, con l'obiettivo di introdurre modelli di partecipazione trasparenti ed efficaci.

La democrazia rappresentativa e la democrazia diretta sono istituti di diritto costituzionale, la cui importanza per il conseguimento dei risultati di governo è storicamente consolidata. Tuttavia, l’esperienza attuale - come ha sottolineato il professor Roberto Toniatti dell’Università degli studi di Trento in apertura del seminario sulle esperienze e finalità della democrazia partecipativa - indica che entrambi questi istituti devono essere rinnovati e rafforzati, anche con l'introduzione di una serie di strumenti complementari, generalmente definiti di «democrazia partecipativa». La disponibilità di tali strumenti potrebbe contribuire a migliorare la qualità della democrazia stessa.
Ai lavori, ha partecipato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, il quale ha dichiarato che “il rapporto tra politica e cittadini appare sfilacciato” ma, al contempo, ha ribadito la responsabilità e il ruolo fondamentale che la politica può svolgere per ridurre questa distanza, grazie anche all’introduzione di nuovi strumenti e procedure: “La Provincia autonoma di Trento ha dedicato una struttura a garanzia dei meccanismi di partecipazione, adottando strumenti innovativi che garantiscano quel necessario nesso di causalità tra processo partecipativo e decisione politica finale.
Secondo Rossi spetta proprio alla politica individuare, predisporre e migliorare quegli strumenti "correttivi” in grado di correggere ed arginare alcune distorsioni dell’attuale modello di democrazia: “Stiamo ragionando in queste settimane su proposte di rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta che approderanno in consiglio provinciale prima della fine di legislatura. Intendiamo dare maggiore forza a strumenti quali petizione e referendum, abbassando ad esempio i quorum richiesti. Credo - ha aggiunto Rossi - che momenti di studio e di confronto in chiave comparata come quello di oggi, possano consentire di individuare soluzioni e modalità realmente efficaci”.
La finalità dell’incontro di studio, organizzato dal Laboratorio di Innovazione istituzionale per l’Autonomia integrale (LIA) dell’Università di Trento, è, in primo luogo, quello di svolgere una ricognizione selettiva di esperienze riconducibili alla ratio della democrazia rappresentativa e partecipativa che sono state attivate in una pluralità di contesti, in prevalenza a livello regionale (Austria, Francia, Italia, Spagna); in secondo luogo, è quello di analizzare l’organizzazione, le procedure, le garanzie e gli effetti dei processi partecipativi in relazione alla diverse sfere istituzionali coinvolte, ai diversi ambiti materiali e ai differenti gruppi di interesse.

(pff)


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