Venerdì, 18 Agosto 2023 - 11:54 Comunicato 2408

Gli Enti coinvolti prevedono a bilancio una spesa complessiva di oltre 590mila euro per tutela, valorizzazione e conservazione
Rete di riserve Alpi Ledrensi, approvati lo schema di convenzione e il programma degli interventi 2023-2025

Valorizzare la biodiversità, riqualificare gli ambienti naturali e seminaturali, promuovere attività socio-economiche funzionali alle esigenze di conservazione e di sviluppo sostenibile: sono gli obiettivi delle Reti di riserve, un progetto territoriale che integra "dal basso" politiche di conservazione della natura e sviluppo locale. Anche la Rete di riserve Alpi Ledrensi, attivata nel 2018 e delle quale fanno parte i Comuni di Ledro, Riva del Garda, Bondone, Tenno e Storo, secondo legge provinciale n. 11 del 2007, come rivista nel 2021, prosegue su iniziativa degli Enti coinvolti attraverso una convenzione di durata novennale tra i Comuni, le Comunità interessate e la Provincia, con una gestione degli interventi di durata triennale.
A questo scopo, la Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente e assessore all'ambiente Mario Tonina ha approvato oggi lo schema di convenzione e il programma degli interventi, con i relativi documenti tecnici e finanziari, che prevedono specifici stanziamenti.
"La Rete di Riserve Alpi Ledrensi presenta elementi naturalistici di pregio eccezionale ed è inclusa nella “Riserva di Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria – dalle Dolomiti al Garda”, si ritiene perciò fondamentale coordinare in una visione unitaria gli obiettivi di tutela, sviluppo, ricerca ed educazione da promuovere sul territorio - commenta il vicepresidente Tonina - Pensiamo a campagne di sensibilizzazione verso cittadini e ospiti, ai percorsi didattici, alla valorizzazione di un turismo e di attività ricreative e sportive sostenibili, che non incidano in modo negativo sull'esigenza primaria di conservazione, ma anche alla prosecuzione delle attività tradizionali che fanno riferimento all’uso civico, alla selvicoltura, alla zootecnia, al pascolo, all’agricoltura di montagna, allo sfalcio, alla raccolta del legname, dei funghi e dei frutti del bosco e all’apicoltura, alla caccia e alla pesca, perché le persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette possano contribuire in modo equo e positivo allo sviluppo del territorio".
Il Vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

L'eccezionalità del territorio delle Alpi Ledrensi, che comprende i siti Natura 2000 e aree di integrazione ecologica di fondovalle e in quota, è frutto di vari fattori, tra cui la posizione geografica, le vicende della storia naturale, le interazioni tra l'uomo e l'ambiente. Fiori, piante e imponenti flussi migratori di avifauna portano i valori di biodiversità della zona ai massimi livelli nell'intero arco alpino. Oltre il 90% della superficie è rappresentata da foreste, praterie alpine, pascoli, rocce ed arbusteti, habitat vitali per numerose specie, tra cui rapaci, galliformi e picidi. La valenza naturalistica dell'area è riconosciuta a livello internazionale: la ricerca floristica si protrae da secoli e coinvolge numerosi specialisti internazionali ed università europee; anche il Lago d'Ampola, ad esempio, rientra nei primi documenti di protezione dell'ambiente prodotti a livello nazionale; ai sensi della Direttiva Habitat sono individuati e tutelati ben otto siti di interesse europeo nel territorio. In questo contesto si inserisce la storica attività del Museo Tridentino di Scienze Naturali che, fin dagli anni Quaranta del secolo scorso, ha attivato una serie di ricerche a sfondo archeologico ed ambientale nell'area di Ledro, attualmente affiancate da attività finalizzate alla divulgazione ed alla didattica.

Gli interventi e le attività programmate prevedono il coordinamento e il funzionamento della rete attraverso specifiche professionalità, studi, monitoraggi e piani per la conservazione nel tempo delle aree protette, interventi di comunicazione, educazione e formazione di cittadini, agricoltori e operatori turistici a beneficio della connettività ecologica e della trasmissione di valori culturali legati alla rete di riserve, progetti di sviluppo locale sostenibile, manutenzione delle strutture, dei percorsi e delle infrastrutture, tutela attiva degli habitat.

Per l’attuazione delle azioni previste dal programma triennale degli interventi, è prevista una spesa complessiva nel triennio di 591.500 euro, di cui 270.000 a carico del bilancio della Provincia autonoma di Trento, per gli esercizi finanziari 2023-2025. I restanti stanziamenti sono ripartiti fra gli altri Enti: Comunità Alto Garda e Ledro (157.500 euro), Comunità delle Giudicarie (5.000 della  euro), BIM Sarca Mincio Garda (90.000 euro), BIM del Chiese (30.000 euro) e Comune di Ledro (39.000 euro).

(sil.me)


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