Sabato, 17 Maggio 2025 - 13:38 Comunicato 1188

Al via da domenica 25 maggio, sarà aperta al pubblico fino al 2 novembre 2025
“Radici. Storie di donne, di lavoro e di montagna”, la nuova mostra del Museo Lusérn

Il Kulturinstitut Lusérn presenta "Burtzan. Stòrdje vo baibarn, arbat un pèrge” - “Radici. Storie di donne, di lavoro e di montagna”, la nuova mostra del Museo Lusérn dedicata alle donne di Luserna, la cui forza e resilienza hanno permesso alla minoranza cimbra di sopravvivere fino ai giorni nostri.
L’esposizione, curata da Elena Nicolussi Giacomaz e Maura Bello, verrà inaugurata domenica 25 maggio alle ore 15.00 presso il Museo Lusérn, alla presenza, tra gli altri, della presidente del Kulturinstitut Monica Pedrazza.
Allestita all’interno del quinto piano del Museo, il più ampio di tutti e tradizionalmente dedicato alle esposizioni annuali, la mostra è articolata in due sale contigue tra loro, che prendono in esame l’arco temporale che va dal ‘700 fino alla prima metà del Novecento. La prima sala sarà dedicata esclusivamente alle donne della comunità cimbra di Luserna.
Attraverso oggetti d’epoca, documentari, installazioni artistiche e immagini di repertorio, il visitatore percorrerà un viaggio lungo le tappe salienti della vita delle donne cimbre, prendendo in esame temi quali la dote, il matrimonio, la devozione, le fatiche della vita in alta quota e i lavori tradizionali, tra cui la fienagione, la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti, l’allevamento e le attività domestiche.
Sempre guardando al tema del lavoro, un’area di grande interesse sarà quella dedicata a Firminia Nicolussi Castellan, ostetrica di Luserna diplomata a Venezia nel 1953 il cui operato per la comunità, all’interno di una professione così particolare, sarà ricostruito attraverso i suoi oggetti del mestiere gentilmente prestati dalla famiglia Nicolussi Zaiga.
[ Kulturinstitut Lusérn]

Di grande rilievo etnografico anche la sezione "Moi Lusérn”, ”La mia Luserna" dello storico e scrittore locale Arturo Nicolussi Moz che, con 22 immagini in bianco e nero da lui stesso scattate a partire dagli anni ‘70, metterà in luce il tema dei lavori e delle resilienza delle donne cimbre. Suggella questo percorso un'imponente installazione artistica sulle donne profughe e optanti, a testimonianza dei conflitti del Novecento che hanno indelebilmente segnato la comunità.
Chiude il progetto Burztan-Radici una sezione dal respiro più ampio, che abbraccia le tre minoranze linguistiche del Trentino e l'Alto Adige. A testimonianza di quanto le stagioni della vita delle donne del Novecento siano in realtà simili all'interno dell'arco alpino, il Museo Lusérn ospiterà 57 scatti in bianco e nero, molti inediti, del fotografo trentino Flavio Faganello. Noto anche per aver viaggiato nei luoghi più remoti della regione e per aver immortalato la forza, la bellezza e l'unicità delle donne di montagna, questa sezione fotografica completerà il percorso analizzando il succedersi delle stagioni della vita del femminile e il loro fondersi con la maestosità dell'ambiente circostante.

“La scelta di indagare questo tema, meraviglioso e complesso allo stesso tempo, è stata il frutto di un percorso naturale dal respiro storico ed etnografico: come Museo ed Istituto abbiamo trattato temi di fondamentale importanza nel corso degli anni, ma per il tema del femminile mancava un’analisi più strutturata e coesa – hanno dichiarato le curatrici Elena Nicolussi Giacomaz e Maura Bello - Con questa mostra speriamo di lasciare un racconto capace trasmettere la resilienza e la bellezza di queste donne, insieme alla complessità delle sfide a cui sono state chiamate”.

Hanno collaborato alla realizzazione della mostra il METS – Museo etnografico trentino San Michele, il SOVA – Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale PAT, l’Archivio dell’Università di Padova, l’Archivio di Stato di Trento, Per Via – Museo delle stampe e dell’ambulantato tesino e i traduttori Andrea Nicolussi Golo, per la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, Maria Luisa Nicolussi Golo, per il Comune di Luserna e Gisella Nicolussi.

L'esposizione rimarrà aperta fino al 2 novembre 2025. Informazioni su orari e ingressi su https://www.lusern.it/ 

(E.N.G.)

(us)


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