Venerdì, 13 Dicembre 2019 - 12:12 Comunicato 3231

Dopo la preadozione del mese scorso, il provvedimento di oggi individua l'ambito di applicazione
Prodotti certificati, biologici e a basso impatto ambientale nella ristorazione collettiva

La Giunta provinciale ha approvato oggi le modalità di applicazione di un comma (il 2 bis) della legge sull'utilizzo dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità riconosciuta e certificata, biologici e a basso impatto ambientale nei servizi di ristorazione collettiva pubblica. Si tratta di un provvedimento che permette l'estensione di quanto previsto nel Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare anche ai soggetti privati che nell'ambito di rapporti esistenti con la Provincia e gli enti locali, gestiscono servizi di ristorazione destinati agli utenti dei servizi da loro resi.
Le strutture organizzative della Provincia, i suoi enti strumentali, inclusa Apss, le Comunità e i Comuni inseriranno in caso di nuova attivazione, rinnovo o integrazione delle convenzioni e atti di finanziamento specifiche clausole contrattuali o prescrizioni in modo tale che nella gestione delle proprie mense e nell'approvvigionamento dei prodotti agro-alimentari necessari alla predisposizione dei pasti, anche i privati siano tenuti a garantire le regole già applicate alla ristorazione gestita direttamente o in appalto dagli enti pubblici.
Il riferimento è in particolare ai prodotti dotati di certificazione DOP-IGP-STG, ai prodotti biologici o da produzione integrata, prodotti tipici e tradizionali - prodotti di qualità riconosciuta e certificata (ad esempio il Marchio Qualità Trentino) - prodotti che comunque per il 60% devono essere a basso impatto ambientale e cioè provenire da luoghi distanti non più di 70 km dal luogo di utilizzo.

I soggetti tenuti a questo nuovo obbligo sono i seguenti:
a) soggetti privati affidatari di servizi socio assistenziali in convenzione o appalto da rendere in forma residenziale o semiresidenziale con servizio di ristorazione per gli utenti, o per la gestione di mense per persone svantaggiate;
b) soggetti privati affidatari di servizi socio educativi ed educativi realizzati con finanziamento pubblico anche non prevalente (asili nido - scuole dell’infanzia – scuole professionali – scuole primarie, secondarie e superiori – colonie);
c) soggetti privati affidatari di servizi sanitari e socio sanitari con servizio di ristorazione per gli utenti in regime di accreditamento e convenzionamento.
La delibera prevede tre anni di tempo per l'integrale adeguamento alle nuove regole.

(sil.me)


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