In trentino saranno 38 le medaglie d’oro complessivamente assegnate nei sette giorni paralimpici (lunedì nove marzo e giovedì 12 marzo non sono previste gare): 18 nelle competizioni maschili, 18 in quelle femminili e due nelle competizioni a squadre. Gli ultimi campioni paralimpici si conosceranno domenica 15 marzo con la 20 km individuale di para sci di fondo. “L’avvicinarsi dell’inizio di queste Paralimpiadi, rievoca in me, alcuni ricordi legati alla precedente edizione casalinga di Torino 2006 – spiega il presidente del Comitato Paralimpico Trentino Massimo Bernardoni - quando come vicecapo delegazione della spedizione italiana ebbi l’onere e l’onore di coordinare quanti presenti al villaggio di Torino, che ospitava gli sport del ghiaccio. Molta responsabilità, ma contemporaneamente la possibilità di conoscere i mille aspetti che circondano questa fantastica manifestazione e le tantissime emozioni che ci può regalare. Vivere questa avventura in Italia, seppur in una veste differente, per una seconda volta, mi permette quindi di rivivere sensazioni, emozioni, esperienze che rimangono dentro per tutta la vita e nel contempo imparare cose nuove, perché manifestazioni come queste hanno molto da insegnare. Una Paralimpiade nella propria nazione è qualcosa di estremamente diverso e gratificante. Il calore del pubblico, la possibilità di essere parte attiva nell’organizzazione dei Giochi, ma soprattutto poter cogliere questa opportunità per promuovere lo sport paralimpico nei nostri territori, con la convinzione che un simile spettacolo, con le testimonianze di tanti atleti “che ce l’hanno fatta”, ci aiuti a convincere il maggior numero di persone con disabilità e le rispettive famiglie, che lo sport può renderci migliore la vita. Da queste Paralimpiadi, oltre ai risultati, ci aspettiamo soprattutto questo. Abbiamo la fortuna ed il privilegio di vivere in territori che offrono la possibilità di praticare tantissime discipline sportive sia outdoor che indoor, grazie ad impianti adeguati che nella stragrande maggioranza dei casi, sono perfettamente accessibili alle diverse disabilità, in un contesto paesaggistico tra i più belli al mondo. Queste Olimpiadi e Paralimpiadi ci permetteranno di progredire ulteriormente, migliorando infrastrutture già esistenti e creandone delle nuove, il tutto con il massimo rispetto per l’ambiente e per la vita della popolazione residente che beneficeranno di molti vantaggi soprattutto nel futuro, nel segno di quella che è diventata la parola chiave di questi Giochi: la legacy. La sola eliminazione di barriere architettoniche in molte strutture pubbliche e private potrebbe giustificare un impegno così importante. Ma c’è tanto altro: l’eredità lasciata in termini di formazione di un volontariato che in futuro si approccerà in maniera più consapevole anche al mondo della disabilità con un impatto positivo che andrà al di là del mondo dello sport; il coinvolgimento del mondo dell’associazionismo, tra i pilastri portanti del “sistema trentino”; la divulgazione del “credo paralimpico” come fattore di contaminazione positiva della società, attraverso i valori che si porta dietro”.
Il cambiamento sociale in atto è sottolineato anche dalla presidente del Coni Paola Mora: “Dal 1960 ad oggi – spiega - lo sport paralimpico ha fatto passi da gigante contribuendo anche ad una nuova considerazione e dignità di tutto il mondo della disabilità. Un movimento che ha precorso ed incentivato i tempi di un cambiamento sociale importante. Mando un grande in bocca al lupo a tutti i nostri atleti ed alle delegazioni che arriveranno da tutto il mondo”.
Sergio Bettotti, già dirigente provinciale, ricorda i motivi dell’assegnazione delle gare al Trentino: “Nel dossier di candidatura le Paralimpiadi non prevedevano competizioni in Trentino – afferma -. Nel perfezionamento del masterplan delle gare è stato invece condiviso tra i territori ospitanti di prevedere nella nostra provincia lo sci di fondo paralimpico e il biathlon paralimpico. Ciò che ha favorito la decisione è la capacità di organizzazione e di accoglienza che il nostro territorio sa offrire. E con questo positivo spirito e capacità si stanno mettendo a punto tutti gli aspetti organizzativi e di accoglienza che permetteranno di poter effettuare nel migliore dei modi anche le Paralimpiadi, anche alla luce dei test events dello scorso inverno che hanno già dato riscontri più che buoni”. Ancora una volta sarà lo staff della Nordic Ski a organizzare ogni cosa: “In questi ultimi anni le Paralimpiadi hanno visto crescere molto la loro importanza – spiega il coordinatore Pietro De Godenz - sia per la copertura televisiva sia per la sensibilità crescente delle persone. Vedere gli atleti paralimpici in azione è fantastico in quanto si notano una forza di volontà e una voglia di emergere impressionanti. Anche in occasione del test event paralimpici a Tesero lo scorso inverno siamo rimasti quantomai soddisfatti sia per il risultato tecnico che ha suggerito alcune modifiche ai tracciati di gara, per la risposta di atleti e tecnici e per l’entusiasmo dei volontari e del pubblico. Manca pochissimo, la Val di Fiemme ospiterà anche le gare del para biathlon e a 15 settimane dal via delle Paralimpiadi tutto è pronto”.
"L’emozione per i 100 giorni alle Paralimpiadi è ancora maggiore rispetto alle Olimpiadi. Siamo pronti anche per questo evento sotto ogni aspetto, l’unica “preoccupazione” riguarda le temperature di marzo, ma si può rimediare grazie agli accumuli di neve programmata. Le Paralimpiadi godono di un’attenzione particolare e non vediamo l’ora di vedere in gara, dopo i vari Deromedis, Mosaner e Naki Gutmann anche il nostro Giacomo Bertagnolli e gli altri atleti in gara” afferma il responsabile del Coordinamento olimpico provinciale Tito Giovannini.
La ricerca in ambito paralimpico, inoltre, genera benefici su tutta la comunità: “Fortunatamente in questi ultimi anni – ammette il referente dell’Università nel coordinamento provinciale Paolo Bouquet - lo sport paralimpico ha via via acquistato una visibilità e un’importanza crescenti, anche grazie ad alcuni atleti che sono diventati personaggi pubblici molto conosciuti. Fino ad arrivare al punto in cui si è capito che le Paralimpiadi non sono una sorta di Olimpiade minore, ma un evento sportivo in cui persone con diversi tipi di difficoltà fisica affrontano al loro meglio, come i colleghi senza disabilità, le prove del loro sport. Trasformando lo sport paralimpico da occasione di pietismo fuori luogo a un vero apprezzamento della performance fisica di questi atleti. Come università siamo anche felici perché recentemente siamo riusciti ad accogliere per la prima volta un atleta paralimpico nel nostro programma di doppia carriera Top Sport. Va inoltre detto che lo sport Paralimpico è un ambito in cui la ricerca accademica può applicarsi da diversi punti di vista, tra cui lo studio dei materiali e la sensoristica. E spesso questa ricerca poi viene trasferita in applicazioni che non hanno più nulla a che vedere con lo sport paralimpico. Tutto questo testimonia quindi una importante crescita della cultura sportiva non solo nell’università, ma anche nell’intero paese”. “Le realtà imprenditoriali, soprattutto del settore ricettivo – conclude il referente Cristian Sala - hanno colto l'opportunità delle Paralimpiadi per fare un ulteriore passo avanti rispetto alla piena accessibilità delle strutture. Grazie anche al Bando qualità promosso dalla Provincia che ha sostenuto interventi di ristrutturazione e di adeguamento possiamo dire che ire che Olimpiadi e Paralimpiadi ci lasciano, pro futuro, anche questa importante legacy".
"Il fatto che la Val di Fiemme ospiterà anche gare paralimpiche pone la disabilità al centro dell’attenzione in un territorio montano come il Trentino, tradizionalmente legato allo sci e alla montagna. Su mandato del Presidente Fugatti, come Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna - commenta il Dirigente generale Stefano Fait – stiamo operando con particolare attenzione alle esigenze delle persone con disibilità; in questo contesto abbiamo istituito un apposito settore operativo con lo scopo di incrementare l’accessibilità e l’inclusione dei servizi del nostro territorio sia per i Giochi Olimpici che quelli Paralimpici invernali. Atleti e ospiti con disabilità potranno così vivere il nostro Trentino al meglio".




