
Nel corso dell’incontro, ampio spazio è stato dedicato agli interventi di riqualificazione dei padiglioni A e B presso l'ospedale di Arco, finanziati con 10 milioni di euro del Piano nazionale complementare al Pnrr, che consentiranno la demolizione e la ricostruzione del padiglione A e la riqualificazione sismica del padiglione B entro fine 2026. Ulteriori risorse del bilancio provinciale verranno messe a disposizione – a partire dal prossimo assestamento di bilancio - per i lavori necessari all’inserimento delle diverse funzioni sanitarie e delocalizzare ulteriori servizi nei nuovo edifici.
Entro novembre 2025 sarà operativa la nuova Tac, mentre entro dicembre sarà attivato il nuovo apparecchio radiologico telecomandato, senza interruzioni dei servizi grazie a un’organizzazione mirata che prevede l’utilizzo temporaneo di mezzi mobili e la collocazione delle nuove tecnologie in spazi alternativi. L’impegno è inoltre di concludere entro l’anno i lavori per l’avvio del nuovo robot ortopedico.
L’assessore ha parlato anche del nuovo modello di auto sanitaria, attivo da novembre. Grazie all’introduzione di un mezzo di soccorso di base operativo dalle 8 alle 20, sarà possibile garantire un’équipe completa di quattro operatori negli interventi più complessi e una maggiore disponibilità dell’infermiere su un numero più ampio di soccorsi. Dal 2026, per la stagione estiva, è previsto inoltre l’avvio di un mezzo di soccorso avanzato diurno, che porterà a due i mezzi con infermiere disponibili contemporaneamente. Per rendere possibile questo potenziamento sono già stati assunti 9 operatori tecnici dell’assistenza sanitaria e 3 infermieri.
Durante l’incontro si è parlato anche del recente avvio del Centro crisi per adolescenti, che si affianca al rafforzamento dei servizi di neuropsichiatria infantile. Dall’8 settembre la dottoressa Alessandra Filippi torna a operare sul territorio, dopo essere stata temporaneamente trasferita per l’attivazione del nuovo centro. Una notizia accolta positivamente dal presidente Marocchi.
Guardando infine alle Case di comunità – destinate a diventare un punto di riferimento fondamentale per la medicina di prossimità e la presa in carico integrata dei pazienti – nell’ambito della programmazione del Pnrr, dopo vari approfondimenti è stata identificata e comunicata al Ministero la sede di Riva del Garda (Incompiuta), in quanto già dotata di molte delle funzioni previste dal Dm 77 per le Case di comunità.
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