L’esposizione, curata dal direttore Laura Dal Prà con la collaborazione dei conservatori del museo, occupa le sale del primo piano del Magno Palazzo e della Giunta Albertiana, ed offre la possibilità di vedere le opere d’arte restaurate o acquistate, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali, negli ultimi dieci anni, e molte vengono esposte per la prima volta.
Il percorso si articola in sette sale con opere d’arte e manufatti che coprono uno spazio temporale che va all’età del Ferro al primo Ottocento. Sono esposti dipinti su tavola e su tela, sculture in legno, gesso e pietra, ma anche stampe e disegni, arti applicate, preziosi e rari oggetti d’arredo, reperti archeologici e molto altro. La mostra, inoltre, non si chiude negli ambienti del Magno Palazzo: il visitatore troverà alcune opere restaurate esposte nel percorso espositivo permanente di Castelvecchio. Tra gli oggetti più curiosi e mai esposti spiccano una elegante portantina e una slitta entrambe costruite a Venezia nel Settecento. La portantina e la slitta riportano a epoche lontane quando gli spostamenti dipendevano dalla forza dell’uomo impiegato come portatore e da quella dei cavalli che trainavano i veicoli. In mostra rivive anche il fascino dell’antico Egitto, divenuto di gran moda dopo la campagna napoleonica, evocato da alcune statuette in bronzo di piccole dimensioni rappresentanti divinità, restaurate di recente. E’ presente anche una selezione di bronzetti oltre ad alcune sculture che rappresentano il corpo di Cristo morto utilizzate un tempo per promuovere la devozione dei fedeli ed esaltarne la bellezza fisica attraverso l’abilità tecnica degli artisti: in mostra la Sacra famiglia bassorilievo in alabastro realizzato dallo scultore Cornelis van der Beck, e la suggestiva Orazione nell’orto dipinto da Martin Knoller.
Della ricca collezione risalente ai nobili Turco Menz fanno parte una corposa raccolta di stampe ed incisioni su supporti cartacei attestanti la produzione europea dal Cinquecento all’Ottocento e alcuni preziosi e rari manufatti artistici. Fra le centinaia di incisioni, xilografie, stampe d’invenzione e di riproduzione recuperate alla leggibilità è presentata una selezione di sei esemplari quale esempio della ricchezza e varietà contenutistica della raccolta; vengono inoltre presentati i dipinti di soggetto profano e sacro, di piccolo formato, e un singolare manufatto in gesso rappresentante un putto. La mostra sarà protagonista della magia del Natale nel magnifico maniero con i giardini e gli spazi verdi decorati con bocce rosse, luci, luminarie, le sagome dei nobili che giocano a palle di neve tratte dagli affreschi di Torre Aquila e i pergolati abbelliti dalla mostra fotografica dedicata alla storia centenaria del museo.