Presenti i bambini della scuola primaria Aldo Schmid di Trento e della scuola Creativity Garden di Riva del Garda, autori delle opere in mostra che hanno raccontato l’esperienza manuale di lavorazione dell’argilla, nato dai racconti del percorso didattico seguito dal laboratorio ceramico Elel di Pozza di Fassa. I bambini hanno rappresentato emozioni, personaggi e storie anche attraverso la lavorazione manuale con elementi naturali comepigne, rametti, foglie e molto altro sono diventati nelle loro mani materia con la quale dialogare.
“Questa mostra - ha spiegato Alberta Rossi, autrice del libro e promotrice del progetto - nasce da sei incontri organizzati dalla Biblioteca della Montagna Sat di Trento nell’ambito del Laboratorio alpino e delle Dolomiti bene UNESCO sostenuto in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento-Servizio aree protette. In ogni incontro, attraverso il racconto che narra dell’arrivo di San Nicolò, abbiamo fatto conoscere ai bambini delle particolarità delle Dolomiti facendo scoprire loro luoghi, nomi di cime, fenomeni tipici delle Dolomiti, introducendo anche qualche elemento peculiare come il nome e la lingua del loro popolo più antico: i ladini, spiegando tutto in modo semplice”.
Cosi Anna Facchini, presidente di SAT: “E’ una grande soddisfazione poter presentare il risultato di questo laboratorio, reso possibile dalla collaborazione che ha preso avvio nel 2016 con la stipula di una specifica convenzione con la PAT per la valorizzazione delle Dolomiti Bene UNESCO. La SAT lo fa attraverso il servizio e il lavoro della propria Biblioteca della Montagna, appoggiandosi di volta in volta a volontari, associazioni, scuole e, come anche in questa giornata, con artisti che propongono di volta in volta loro performance. È un modo per intercettare interessi, per incrociare culture e forme espressive di cui il Trentino, e di conseguenza la SAT, è ricca”.
Un plauso all’iniziativa è arrivato anche da Monica Baggia, assessora all’Urbanistica del Comune di Trento: “Questa iniziativa è un bell’esempio di come ci si possa avvicinare alla montagna e più in generale all’ambiente del nostro territorio in modo creativo e piacevole. Da una parte ci sono la storia, le tradizioni, le leggende, dall’altra le caratteristiche uniche delle valli e delle vette dolomitiche: questo patrimonio di conoscenze, che un tempo faceva parte della quotidianità e della cultura materiale dei trentini, è stato reinterpretato e assimilato attraverso la manipolazione di materiali poveri strettamente legati al Trentino. Il bosco è entrato in classe e ha stimolato la fantasia dei bambini, che sicuramente grazie a questa esperienza hanno acquisito una nuova consapevolezza riguardo ai luoghi in cui vivono”.
La vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa ha evidenziato con entusiasmo il valore del progetto, descrivendolo non solo come un'esposizione unica e affascinante, ma anche come un tesoro didattico per le scuole. "Immaginate i bambini che si dilettano con materiali naturali raccolti nel bosco e con l'argilla", ha esordito l’assessore, "non solo stanno dando libero sfogo alla loro creatività, ma si stanno anche immergendo in una narrazione avvincente che intreccia passato e presente, trasformando l'apprendimento in un'avventura indimenticabile." L’assessore ha poi voluto sottolineare come questo progetto sia un modo innovativo per integrare nelle attività educative le leggende e la mitologia della nostra regione alpina. "È un modo per stimolare la curiosità dei bambini, per far loro apprezzare la bellezza e la ricchezza delle Dolomiti e del Trentino, e per promuovere una maggiore consapevolezza ambientale", ha aggiunto. Ma non si tratta solo di questo. L’assessore ha sottolineato che il progetto è anche un investimento nell'identità culturale delle giovani generazioni, un modo per far loro conoscere e apprezzare la storia locale. "È un modo per far sì che i bambini crescano con un forte senso di appartenenza e di rispetto per il luogo in cui vivono", ha concluso.
Allo Spazio Alpino, oltreché con la mostra, il racconto è stato portato “in scena”. La narrazione è stata animata dai bambini che, con canti e i costumi confezionati dalle maestre, hanno incantato tutti mettendosi nei panni per un giorno di alcuni dei personaggi della leggenda. Il gruppo musicale Damiana Dellantonio Trio ha alternato le parole alla musica, facendo conoscere ai bambini alcuni brani popolari in lingua ladina arrangiati in chiave moderna.
La mostra sarà visitabile fino a giovedì 15 febbraio 2024. Orari: dal lunedì al giovedì, dalle 15:00 alle 18:00. Ingresso: Libero