Venerdì, 03 Marzo 2017 - 14:15 Comunicato 448

Approvate dalla Giunta le iniziative previste dalle due macro aree, 18 milioni di euro la dotazione di spesa cofinanziata
Leader, le strategie di sviluppo che nascono dal coraggio dei territori

L'acronimo, dal francese, sta per "Liaision entre Actions de Développement de l'Èconomique Rurale" - Collegamento tra azioni di sviluppo dell'economia rurale, ma la Provincia autonoma di Trento lo vede come processo "locale", "endemico", "attento", "dinamico", "eccellente", "reattivo": sono queste, infatti, le 6 regole che possono fare del L.E.A.D.E.R. un processo capace di migliorare davvero la qualità della vita nelle zone rurali, attivando iniziative di sviluppo locale che, sostenendo attività imprenditoriali nei settori turistico, agricolo, artigianale e della formazione professionale, valorizzi le risorse endogene di un territorio con il mantenimento e la ricerca dell'occupazione e la crescita della partecipazione ai processi decisionali e aggregativi. Ed a scommettere sul Leader, uno degli strumenti del Programma di Sviluppo Rurale - identificato dalla Misura 19 - attivato dalla Provincia nell'ambito del PSR 2014-2020 e che conta su una dotazione finanziaria di 18 milioni di euro di spesa cofinanziata (UE, Stato, Provincia), sono due macro aree del Trentino: la prima, di cui è capofila amministrativo il Bim Brenta, comprende le Comunità di Primiero, della Valsugana e Tesino, dell'Alta Valsugana e Bersntol e la Magnifica Comunità degli Altopiani Cimbri; la seconda, guidata dal Bim Adige, include le Comunità della Valle dei Laghi, della Rotaliana-Konigsberg e della Valle di Cembra. Quali le loro strategie, elaborate dai rispettivi GAL - Gruppi di azione locale? Lo spiega il corposo documento, risultato della partecipazione attiva di un partenariato rappresentativo dei più importanti operatori pubblico-privati delle aree interessate, che enuncia appunto la Strategia SLTP (Sviluppo locale di tipo partecipativo) che la Giunta provinciale, con una delibera firmata dall'assessore all'agricoltura, promozione e turismo Michele Dallapiccola, ha approvato oggi.

Asse portante della strategia è il Piano d'azione, contenente la varie Operazioni, vale a dire le iniziative concrete che le due macro aree hanno individuato per dare corpo ad uno sviluppo che nasce "dal basso", dai fabbisogni dei territori, dalle loro vocazioni e potenzialità e dalle priorità da affrontare. 

Per quanto riguarda la prima macroarea l’analisi delle esigenze e delle potenzialità espresse dal territorio ha consentito di individuare nei  “Grandi cammini sulle tracce della storia” l’idea guida da utilizzare come filo conduttore per rilanciare lo sviluppo locale. L’elemento guida che sta alla base di questa strategia è ovviamente il turismo, un settore che se ben sviluppato potrebbe avere un effetto leva anche sugli altri comparti economici (agricoltura, artigianato, servizi) mettendo in rete tutte le altre risorse del territorio (cultura, paesaggio, storia, prodotti locali, ambiente, saperi e risorse umane, etc.). 

I cammini di lunga e media percorrenza sono uno dei settori turistici in forte crescita in termini di presenze ed indotto sul territorio e attirano centinaia di migliaia di visitatori, che scelgono un’approccio slow alla vacanza, in risposta ad una sempre maggiore sensibilità alle tematiche ambientali e culturali. Questa idea guida è condivisa con i territori limitrofi ed in particolare con l’altra Area LEADER del Trentino centrale che ha sviluppato un’analoga strategia mirante a sviluppare ed implementare la stessa rete dei percorsi e quindi ad innescare ulteriori progetti di cooperazione tra territori

Per quanto riguarda invece la seconda macroarea l’idea guida è “Dalla vigna alla tavola: percorsi di...vini". Le priorità per il territorio sono quelle di incentivare il sistema delle filiere agroalimentari locali per attivare sinergie con il turismo facendo leva anche sulle risorse culturali; il settore agricolo ed in particolare quello vitivinicolo costituiscono la “vera anima” del territorio caratterizzandone l’economia, il paesaggio, gli aspetti culturali. Il turismo è considerato l’anello debole dello sviluppo locale in quanto non riesce a produrre valore aggiunto a causa della mancanza e sottoutilizzo delle infrastrutture; per sfruttare la tradizione turistica va rafforzata l’offerta investendo sui punti di attrazione nel segno di un turismo “slow” (percorsi tematici, siti culturali, tradizioni enogastronomiche, etc..) puntando sulla “ricettività minore” rinnovando le strutture e rendendole flessibili (B&B, albergo diffuso, reddito integrativo alle famiglie qualificazione dell’occupazione giovanile).

Anche il recupero di aree agricole abbandonate, strategico per contrastare il degrado del territorio e lo spopolamento, è da gli obiettivi, come pure la riduzione dell’impatto dell’agricoltura sull’ambiente.

L’obiettivo principale della strategia è quindi quello di puntare all’organizzazione di un prodotto turistico che sappia dare un’ identità caratteristica a ciascun territorio partendo come base dalla proposta vitivinicola locale utilizzata come filo conduttore, a cui abbinare l’offerta turistica cercando di metterla in relazione anche con la proposta eno - gastronomica (cantine, ristoranti, ricettività, produzioni tipiche) con le attività “outdoor” (attività sportive, ricreative e di scoperta dell’ ambiente) e con le attività a valenza culturale (siti ed aree di interesse storico - culturale, organizzazione di manifestazioni, ecc..).



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