“Accogliere i nuovi colleghi è sempre un momento importante, che segna l’ingresso di nuove energie, competenze e visioni all’interno della nostra amministrazione - ha detto Spinelli - la Provincia autonoma di Trento ha bisogno di persone capaci, motivate, consapevoli del valore del servizio pubblico e del ruolo che ognuno può avere nel contribuire allo sviluppo del territorio. Entrare a far parte della macchina provinciale significa assumersi una responsabilità importante verso i cittadini e verso la collettività, ma anche avere l’opportunità di crescere professionalmente e umanamente, in un contesto che valorizza il merito, la collaborazione e l’innovazione. Ai nuovi assunti auguro di trovare passione, stimoli e soddisfazioni lungo il proprio percorso e di sentirsi parte attiva di un progetto comune che guarda al futuro.”
La parola è passata al dirigente Diego Castelli, che ha illustrato la realtà del Servizio Libro fondiario e catasto portando anche la propria esperienza all’interno della Provincia autonoma di Trento. “Questo momento è importante per voi ma anche per la Provincia autonoma di Trento, che si arricchisce di nuove forze e di nuove energie” ha detto ricordando le opportunità di crescita professionale all’interno del settore pubblico provinciale. Ha quindi condiviso una riflessione appresa all’inizio della propria attività: “Svolgere un servizio pubblico, così mi disse il mio primo direttore quando cominciai il mio lavoro in Provincia - ha concluso Castelli -, significa essere a servizio di tutti ma servi di nessuno. Un insegnamento che trovo molto attuale”.
A seguire, il dirigente generale Luca Comper ha richiamato i principi costituzionali che regolano l’amministrazione pubblica, soffermandosi sull’identità e sui valori del lavoro nel settore pubblico. “Lavorare per l’ente pubblico – ha detto – è un valore in sé. La pubblica amministrazione svolge un ruolo fondamentale nella nostra società e dà a chi vi opera l’opportunità di essere protagonista della crescita del territorio trentino. Ciascuno può portare il proprio contributo e fare la differenza.”
Dal canto suo, la dirigente Maria D’Ippoliti ha fatto un breve excursus sull’organizzazione della Provincia e ha fornito una breve illustrazione del sistema territoriale provinciale. Inoltre, ha spiegato come si inserisce l'istituzione provinciale nel quadro nazionale e delle collaborazioni in atto con altri territori, in particolare all'interno di Euregio, Arge Alp e Eusalp. "Il contributo di tutti - ha poi sottolineato - è importante, perché la Provincia contribuisce attivamente e in modo efficace allo sviluppo del territorio in cui viviamo".
Giuseppe Ferrandi ha fornito una prospettiva sul cammino in corso dell’Autonomia a partire dall’accordo De Gasperi-Gruber del 1946, dal primo Statuto di Autonomia nel 1948 e quindi dal Secondo Statuto (che ha assegnato maggiori competenze alle Province autonome), di cui il 5 dicembre prossimo ricorrono i 53 anni dall’entrata in vigore: “L’Autonomia è un elemento che per sua natura non può mai essere statico, ma che è sempre in aggiornamento e revisione continua. È un valore che vive nella cultura e nella pratica quotidiana: ad avere questa responsabilità sono sì i decisori politici, ma anche l’apporto del mondo tecnico e amministrativo è fondamentale. In questo senso il contributo di ciascuno di voi è importante”.
La mattinata si è conclusa con la visita guidata alla mostra permanente “La Provincia si racconta”, da parte della dott.ssa Chiara Aliberti della Fondazione Museo Storico del Trentino,, che ha accompagnato i neoassunti alla scoperta della storia dell’autonomia provinciale e ripercorso brevemente la storia e le peculiarità dell’autonomia trentina.
Immagini a cura dell'ufficio stampa
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