
Racchiudere un lembo di cielo in una stanza, come nella celebre canzone di Gino Paoli. Un miracolo alla portata dell’architettura che sa entrare in armonia con la natura. Una missione che da sempre orienta la brillante carriera di Mario Cucinella, tra gli architetti più visionari dello scenario nazionale e internazionale, insignito di numerosi riconoscimenti. Centrale nella sua concezione di architettura, la ricerca di un dialogo costante con il paesaggio, che non rimane mai sullo sfondo, ma rispecchia nei suoi elementi la vita interiore e più recondita dell’umano.
Un filo rosso trasversale alle scuole progettate da Cucinella, come il Campus di San Lazzaro a Bologna, che ha nel suo atrio un luogo non solo di passaggio, ma anche di scambio, di incontri e di emozioni, o alla scuola di Pacetro, in Abruzzo, un “disco volante” nel cuore delle montagne. Un esempio ben riuscito di architettura partecipata, concetto di non sempre facile applicazione. “Quando costruisci scuole belle, stai dicendo ai ragazzi che ti stai occupando di loro”, ha detto Cucinella. Costruire meglio, ma meno, ottimizzando gli spazi. Questo il segreto di un’architettura sostenibile, in armonia con l’ambiente. Tra i suoi progetti, anche la riqualificazione di una caserma in Valle d’Aosta, un edificio a risparmio energetico a forma di iceberg i cui spigoli competono in splendore con le cime circostanti. Dalla fulgida creatività del progettista ha preso forma anche il Campus della Bologna Business School, dove il paesaggio è fonte d’ispirazione per i businessmen del futuro.
Non manca l’impegno nei più difficili teatri di guerra, come a Gaza, dove dal 2014 si occupa della riqualificazione delle scuole per migliorare le condizioni di vita dei bambini. Un luogo estremo non estraneo ai temi ambientali, dove il lavoro degli architetti può ancora fare la differenza.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato da Istituto Trento Doc e Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera.