
Trentodoc Festival si propone come importante momento di riflessione e di crescita per il settore vitivinicolo trentino. Il dialogo pubblico, moderato dalla giornalista Divina Vitale, ha visto la partecipazione di un pubblico attento di produttori, appassionati ed esperiti.
Partendo dai dati, Stefano Camerini - ingegnere ambientale e docente di mitigazione climatica al Politecnico di Milano - ha messo in luce come il riscaldamento del pianeta sia inequivocabile: “L’aumento delle temperature dell’ultimo secolo non ha precedenti negli ultimi 2.000 anni e più” ha detto.
“In un territorio prevalentemente montuoso, con un’estensione dei vigneti dalle colline fino a 800 metri di altitudine, i cambiamenti climatici hanno un impatto meno significativo rispetto ad altri territori, ma è comunque necessaria grande attenzione ai fenomeni estremi, come quelli che hanno colpito l'Emilia-Romagna”, ha spiegato il presidente dell’Istituto Trento Doc, Stefano Fambri. “La formazione – prosegue - è cruciale per i produttori, che devono essere sempre più supportati dalle istituzioni per portare avanti percorsi di sviluppo a medio termine. L'intelligenza artificiale sarà di grande aiuto, ma le competenze dell’uomo che opera in campagna risulta fondamentale per vincere le sfide future”.
Quello nei campi dovrà essere sempre più un lavoro digitalizzato, ha dunque specificato l’enologa Graziana Grassini, che ha parlato di “un nuovo umanesimo digitale che impone ai coltivatori di servirsi di strumenti quali alert per la prevenzione delle avversità climatiche e i rilievi satellitari per rilevare i vigneti più vigorosi. La natura ci viene peraltro in aiuto, con la capacità di adattamento propria dei vitigni autoctoni”.
Il presiedere del Consorzio Vini del Trentino Albino Zenatti si è quindi concentrato sul tema della comunicazione rispetto all’impegno dei coltivatori: “Ne è un esempio il nostro bilancio di sostenibilità, indice di qualità dei nostri prodotti. L'enoturismo rappresenta una grande potenzialità per condividere con gli ospiti le diverse stagioni dell’anno in vigna e vivendo con loro gli spazi delle strutture produttive dove prestiamo grande attenzione ai consumi energetici e produciamo energia pulita”.
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Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da L'Adige - 21.09.2024