“Il primo Natale – L prum Nadèl”, che era stato presentato a Moena lo scorso dicembre, grazie a questo viaggio in Terra Santa, oltre ad aver creato per i ragazzi un modo alternativo di stare insieme in cui si è mirato ai valori autentici della vita, è stata l'occasione per incontrare coetanei che vivono una realtà diversa: sono gli studenti della scuola Terra Santa Girls School St. Joseph, della Scuola del Patriarcato Latino di Beit Jala e dell'Istituto Pontificio per la rieducazione audiofonetica Effetà Paolo VI, che hanno partecipato anche come attori. La performance dei giovani è avvenuta di fronte ad un numeroso pubblico e alla presenza della Sorastant de la Scola Ladina de Fascia Mirella Florian, del Custode di Terra Santa, il trentino frà Francesco Patton, e di padre Ibrahim Faltas, Economo di Terra Santa. Il progetto è stato realizzato grazie a molti sostenitori istituzionali e privati, la Provincia Autonoma di Trento, attraverso il Servizio Minoranze Linguistiche, il Comune di Campitello, la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, il Consorzio Elettrico di Pozza di Fassa, la Computer System Pozza di Fassa, il Gruppo Festa ta Mont, Festa de Turchia di Moena, Mobilificio Artigiani e alcuni privati. Nella rappresentazione la musica ha un ruolo fondamentale: sono state scritte e musicate canzoni in lingua ladina, cantate dai ragazzi della scuola, che sono state raccolte in un CD, ulteriore testimonianza della consapevolezza che hanno maturato gli studenti sulla ricchezza della lingua e della cultura della comunità cui appartengono, veicolo autentico di valori universali.
Lo spettacolo si è tenuto il 21 settembre presso la Fondazione Giovanni Paolo II
"Il primo Natale" della Scuola Ladina rappresentato a Betlemme
Ottanta persone tra studenti, docenti e genitori della Scuola Ladina di Fassa, si sono recati a Betlemme la scorsa settimana per allestire, rappresentare e applaudire lo spettacolo “Il primo Natale – L prum Nadèl”, che è stato ospitato dalla Fondazione Giovanni Paolo II e al quale hanno collaborato gli studenti di tre istituti scolastici palestinesi. L'iniziativa è stata una modalità inedita di viaggio culturale e di studio, da cui è emersa la necessità e la volontà di promuovere, sulla base di valori fondamentali condivisi, il rispetto della comune eredità e delle diversità culturali. L'obiettivo era quello di rendere consapevoli i giovani che le diversità possono essere fonte di reciproco arricchimento e favorire il dialogo politico, interculturale e interreligioso.