Mercoledì, 17 Giugno 2020 - 17:23 Comunicato 1357

Dopo la Conferenza dei servizi di ieri intenso lavoro, fin dalla mattinata di oggi, tra istituzioni locali e provinciali per superare le ultime difficoltà legate all’impatto ambientale del progetto
Il collegamento San Martino-Rolle si farà: tecnici al lavoro per risolvere le ultime criticità

Gioiello di mobilità green e pensato anche per il turismo estivo, il collegamento funiviario San Martino di Castrozza – Passo Rolle, progettato da Trentino Sviluppo, rappresenta un’importante tappa del percorso di rilancio della skiarea. L'iniziativa, partita con il Protocollo d’intesa del 2015, è poi proseguita con la realizzazione della cabinovia Bellaria-Valbonetta, del valore di 8 milioni di euro e inaugurata a settembre 2018, alla quale si aggiungono ora gli ultimi tronconi dell’impianto funiviario che porterà fino a Passo Rolle. A non convincere gli uffici provinciali durante la conferenza dei servizi di ieri, martedì 16 giugno, è stata in realtà la parte riguardante la pista di rientro, denominata “Panoramica”, che da Malga Fosse dovrebbe arrivare fino al Prà delle Nasse. Il problema risiede nella gestione del tratto in cui la pista incontra il torrente Cismon. Lo stallo si è però già risolto e i tecnici sono al lavoro per chiarire le ultime criticità e la Provincia assicura la riuscita dell’opera.

"Un progetto, quello di rilancio dell’area sciistica San Martino di Castrozza-Passo Rolle, osservano il presidente Maurizio Fugatti e l'assessore all’Artigianato, commercio, promozione, sport e turismo Roberto Failoni, sul quale la Giunta provinciale sta avendo la massima attenzione, in particolare in questo momento di grande difficoltà. Un progetto di sviluppo territoriale e di rilancio in chiave “green”, nel segno della sostenibilità, che va nella direzione auspicata da un preciso territorio, ma che in realtà va a sostenere la ripresa dell'intero sistema Trentino".

Come tutti gli altri impianti del comprensorio sciistico San Martino di Castrozza - Passo Rolle, anche questa cabinovia è infatti alimentata da energia 100% rinnovabile, prodotta dalle centrali idroelettriche delle Valli di Primiero e Vanoi. Lunga 4.650 metri e con un dislivello di 500, per un tempo di percorrenza di 16 minuti (6 m/s al secondo), quest’opera è pensata anche per la stagione estiva, grazie alla possibilità di trasportare, oltre ai turisti, anche le biciclette, nell’ottica di una valorizzazione degli impianti di risalita trentini non solo d’inverno, ma 365 giorni all’anno.

(dm)


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