Giovedì, 10 Ottobre 2024 - 20:44 Comunicato 2753

Il campione d'Europa e del Mondo Cesc Fabregas al Festival dello Sport

Dal campo alla panchina, mantenendo sempre intatta la voglia di lottare per la propria passione, per arrivare lontano e rendere possibile l'impossibile. Cesc Fabregas non ha cambiato la sua mentalità quando è diventato allenatore, al termine di una carriera da calciatore dove ha vinto tutto. Nella sala della Filarmonica, l'allenatore del Como ha ripercorso le tappe della sua carriera partita dal settore giovanile del Barcellona, proseguita all'Arsenal di Wenger, poi di nuovo al Barcellona dove ha conosciuto Messi e con Guardiola in panchina ha vinto tutto, quindi al Chelsea di Mourinho e Conte e infine al Monaco, in Francia. Qua è maturata l'idea di smettere col calcio e intraprendere la carriera di tecnico.
FESTIVAL DELLO SPORT CESC FÀBREGAS IL GENIO SPAGNOLO Nella foto: Cesc Fàbregas [ Martina Massetti - Archivio Ufficio Stampa PAT]

"Sono sempre stato una persona che ha dato il massimo per arrivare dove pensava di poter arrivare anche se altri pensavano fosse impossibile – ha spiegato il campione spagnolo -. Al Barcellona credevo di essere circondato da giocatori più talentuosi di me, e infatti ero autodistruttivo. Quando capitava una sconfitta mi chiudevo in camera per ore pensando fosse tutta colpa mia, ma il giorno dopo arrivavo all'allenamento con la voglia di dimostrare che la mia prestazione era solo un episodio e che il giorno dopo sarei stato un calciatore migliore. A 32 anni, quando militavo nel Monaco, non riuscivo a fare più la differenza in campo e non avevo più nella testa la voglia di migliorarmi. All'arrivo del Covid la Ligue 1 si è fermata e nei 5 mesi trascorsi in casa ho iniziato a studiare per ottenere il patentino Uefa B. Ho parlato con vari allenatori, mental coach, fisioterapisti, preparatori atletici e video analist con cui ho analizzato molte partite pensando a come poter mettere in difficoltà le squadre a seconda del loro atteggiamento in campo. Ho creato un database e ho continuato fin quando questa passione è diventata una realtà".

L'occasione è arrivata al Como: "Cercavo un progetto lungo termine – ha concluso Fabregas - non volevo fare un anno o due in un club magari più importante e ritrovarmi a pensare cosa fare una volta scaduto il contratto. Il Como mi ha dato l'opportunità di finire la carriera in campo e di prepararmi come allenatore: era tutto quello che potevo sognare. Sono arrivato in una società che ha avviato un progetto ambizioso, con le idee molto chiare riguardo a dove vuole arrivare e come farlo". 



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