Il professor Fiorenzo Clauser dispose nel '68, con un lascito testamentario di 10 milioni di lire, che venisse istituito dalla Provincia autonoma un "Premio della bontà Fiorenzo e Sofia Clauser". Queste le condizioni: che esso venisse assegnato alla persona (bambino, giovane o adulto) che avesse dato prova di silenziosa ed operante bontà cristiana; che tutti gli aspiranti fossero nati in provincia di Trento o vi fossero domiciliati da almeno dieci anni; che il premio fosse conferito pubblicamente dalla Giunta provinciale, su parere di apposita Commissione.
Ed oggi, ancora una volta - l'ultima, essendosi ormai estinto il fondo con cui era stato istituito - il Premio della Bontà è stato attribuito, con le risorse rimaste, 7.845,87 euro. Ma il denaro qui conta poco: conta molto di più l'esempio che i premiati ci danno con il loro operato. Un esempio che non ha confini, certo, ma che ha delle radici, qui in Trentino.
"La solidarietà - ha ricordato l'assessore Beltrami - ha costruito l'Autonomia del Trentino. Essa è alla base dell'aiuto vicendevole che i trentini sempre si sono dati, e che non è venuto meno neanche con la stagione dell'emigrazione, quando gli emigranti hanno dato vita a circoli e associazioni che la tenevano in vita, e che aiutavano ciascuno a superare i momenti difficili. La solidarietà non è una cosa che si esercita 'fuori'. Certo, nel mio assessorato parliamo di solidarietà internazionale, ma siamo consapevoli che la solidarietà è in primo luogo uno stile di vita e che chi lo pratica sa essere solidale tanto qui a casa sua come nei più lontani e sfortunati luoghi della terra".
Prima di passare alla premiazione, l'assessore Beltrami ha concluso riproponendo un'esortazione di Papa Francesco: "Abbiate il coraggio di essere controcorrente".
Ed ecco i premiati, con le motivazioni addotte dalla Commissione:
LAURA SCALFI nata a Tione (TN) il 22 giugno 1977 ivi residente che, come riportato nella documentazione prodotta "in nome dell'amore e della misericordia divina aiuta anche a livello economico varie persone carcerate in Messico, precisamente nel carcere di Coatzacolacos ed in quello dell'isola di Maria Madre, e le sostiene psicologicamente cantando e pregando con loro".
GIOVANNI DE MARCHI nato a Casale sul Sile (TV) il 26 marzo 1937 e residente da più di dieci anni a Borgo Valsugana dove, come riportato nella documentazione prodotta "dopo aver speso una vita al servizio della gente nell'Arma dei Carabinieri dalla quale si è congedato nel 1989, presta la sua attività di volontariato come "nonno vigile". E' promotore, organizzatore ed esecutore del Progetto per l'Etiopia che porta solidarietà alla popolazione etiope ed ha realizzato un ponte sul fiume Minne ed un centro giovanile a Debre Selam".
ANDREA ZAMPEDRI nato a Riva del Garda (TN) il 28 dicembre 1972 e residente ad Arco, che il 6 aprile 2009, come si evince dalla documentazione prodotta "ha portato aiuto con i suoi mezzi e tecnici ai terremotati in Abruzzo dando un determinante contributo anche al salvataggio della studentessa di Mondaino Eleonora Calesini. Nell'aprile del 2010 ha organizzato due concerti dell'Armata Rossa devolvendo l'incasso per la costruzione di un orfanotrofio ad Haiti. Ha fondato l'associazione WE HOPE FOR che ha collaborato, tra l'altro, alla costruzione dell'asilo "Wuascaranza" a L'Aquila".
Foto e immagini a cura dell'ufficio stampa.
Audiointervista all'assessore Lia Giovanazzi Beltrami
-