Giovedì, 19 Dicembre 2013 - 02:00 Comunicato 3545

Oggi la presentazione dei progetti - bilancio sociale e siti web - reealizzati anche con l'intervento della Provincia autonoma di Trento nell'ambito del Fondo sociale europeo
IL DIALOGO E LA TRASPARENZA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI DI TRENTO

La Corte di Appello e la Procura Generale di Trento hanno presentato oggi il Bilancio sociale e gli esiti finali del progetto "Diffusione delle Best Practices presso gli Uffici giudiziari italiani", progetto promosso dalle Regioni italiane, compresa la Provincia autonoma di Trento, dal Ministero della Giustizia e dal Dipartimento della Funzione pubblica e finanziato nell'ambito del Programma FSE 2007-2013 sostenuto dal Servizio Europa. Appuntamento importante, sottolineato dalla presenza, alla conferenza stampa, di Carlo Maria Grillo, presidente della Corte di Appello di Trento; Giovanni Pascarzoli, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Trento; Fabio Scalet, dirigente generale del Dipartimento Affari istituzionali e legislativi della Provincia autonoma di Trento; Giuseppe De Benedetto, sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Trento, e Domenico Valter Presta, dirigente amministrativo della Corte di Appello di Trento. La realizzazione del Bilancio rientra nell'insieme di attività di comunicazione svolte per consolidare il rapporto con i cittadini, avvocati, consulenti, enti ed istituzioni, forze dell'ordine, per favorire il dialogo e la trasparenza. Il bilancio sociale degli uffici giudiziari è già disponibile sui nuovi siti web della Corte di Appello e della Procura Generale di Trento, altro importante strumento di comunicazione e trasparenza, resi a loro volta possibili dal progetto sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento.

www.corteappello.trento.it
www.procuragenerale.trento.it-

SCHEDA / RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI LAVORATIVI E OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE DELLA CORTE DI APPELLO E DELLA PROCURA GENERALE DI TRENTO NELL'AMBITO DEL PROGETTO INTERREGIONALE/TRANSNAZIONALE COFINANZIATO DAL FONDO SOCIALE EUROPEO
"DIFFUSIONE DI BEST PRACTICES PRESSO GLI UFFICI GIUDIZIARI ITALIANI"

In Italia, il sistema di amministrazione della giustizia è caratterizzato da una grande complessità di attori istituzionali e di regole pensate dal legislatore per garantire una funzione sociale di fondamentale importanza per la società. Le norme che garantiscono il rispetto degli standard di indipendenza ed equilibrio, l'equità di trattamento, il rispetto dei diritti fondamentali, la correttezza delle procedure, il buon funzionamento e la qualità complessiva del sistema, costituiscono di per sé un sistema di regole che ha bisogno di adeguati modelli organizzativi per la sua corretta ed efficiente implementazione.
L'apparato di norme e procedure, infatti, funziona attraverso organizzazioni specifiche composte da persone concrete: dietro ogni istituzione operano dunque culture, vincoli e risorse oggettivi e soggettivi, saperi e tradizioni che non sono semplicemente riconducibili agli aspetti codificati nelle norme. Si tratta della componente organizzativa di ogni istituzione: un sistema la cui descrizione e comprensione rappresenta indiscutibilmente una precondizione indispensabile per il cambiamento e il miglioramento dei servizi erogati e dell'intero settore giustizia.
Questa dimensione fondamentale, in Italia, è stata per lungo tempo scarsamente considerata poiché l'attenzione è stata posta sull'indispensabile rispetto delle regole amministrative e sulla produzione di atti e documenti formalmente corretti. La spinta degli ultimi anni, che ha spostato l'attenzione sui risultati, sull'efficacia ed sull'efficienza, in molti casi ha prodotto indicazioni e indicatori, quasi dimenticando che i miglioramenti possibili e attesi non possono nascere semplicemente dalla modifica delle norme e dalla semplice misurazione, ma richiedono un genuino cambiamento organizzativo, una modifica di atteggiamenti, di concezione, di processi di lavoro, di modi di intendere l'Amministrazione e il suo funzionamento.
Le Regioni e le Province autonome, il Ministero della Giustizia e quello della Funzione Pubblica hanno sottoscritto un Protocollo d'Intesa nell'anno 2008, al fine di favorire, all'interno dei loro territori, l'innovazione organizzativa e dei servizi e facilitare forme di collaborazione e di integrazione tra sistemi. Tali obiettivi sono stati perseguiti attraverso la realizzazione di un progetto interregionale/transnazionale, cofinanziato dal Fondo sociale europeo nell'ambito dei Programmi Operativi regionali periodo 2007/2013, denominato "Diffusione di best practices presso gli uffici giudiziari italiani."
A livello provinciale hanno aderito al suddetto progetto, da ultimo, gli uffici giudiziari della Corte di Appello e della Procura Generale di Trento, che si sono avvalsi della collaborazione della società Pricewaterhousecoopers Advisory S.p.a.
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