Venerdì, 22 Aprile 2022 - 09:57 Comunicato 1071

Studio su oltre 6.300 ragazzi dai 14 ai 16 anni: il 90% è ottimista sul proprio futuro
I Giovani dell'Euregio si raccontano

Ben 6.300 giovani dai 14 ai 16 anni delle tre province del Tirolo, dell'Alto Adige e del Trentino hanno fornito informazioni sulla loro condizione di vita nel 2020. Lo hanno fatto nell'ambito dello studio dell'Euregio sulla “Realtà di vita dei giovani nell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino 2021”. Lo studio è stato presentato a Innsbruck. In Trentino sarà presentato nell'ambito di Educa a Rovereto il prossimo 6 maggio. Ai giovani è stato chiesto di descrivere i propri atteggiamenti individuali e le proprie opinioni su sette argomenti centrali di rilevanza sociale.
Oltre alla scuola, alle attività del tempo libero o allo sport, i giovani hanno espresso quali fossero i loro valori, le loro prospettive future o le credenze religiose. Lo studio è stato realizzato nell'ambito di un progetto congiunto della Presidenza dell'Euregio tirolese con le scuole di formazione per insegnanti del Tirolo, l'Istituto regionale di statistica dell'Alto Adige (ASTAT) e il Dipartimento istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento. Allo studio hanno contribuito 19 autori provenienti da tutte e tre i territori dell'Euregio così come dall'Austria e dalla Germania.

Giovani dell’Euregio

Grande desiderio di partecipare alla politica

Quasi la metà dei giovani dell'Euregio sono molto o abbastanza soddisfatti della situazione della democrazia nel loro paese. Un luogo importante per l'educazione alla democrazia è la scuola. Tra i giovani dell'Euregio, c'è un alto grado di volontà di partecipazione politica nel contesto scolastico. La scuola è chiaramente percepita come un luogo dove si applicano e si insegnano i valori democratici. Le opportunità reali di partecipazione mostrano un divario rispetto alle opportunità desiderate. Questo potenziale potrebbe essere valorizzato ancora di più in futuro.

La maggioranza dei giovani è aperta ad altre culture

Nel loro ambiente sociale quotidiano, ovvero la scuola, i giovani intervistati sostengono di trovarsi bene: l'80% dice di avere buoni amici a scuola e solo il 7% sente di non essere integrato durante le ricreazioni.
"Ciò che colpisce è l'apertura nelle questioni sociali. Secondo la loro stessa valutazione, i giovani non hanno quasi nessuna paura del contatto con le persone con disabilità e l'85 per cento tende ad essere d'accordo con l'affermazione che tutti possono beneficiare dalla coesistenza di persone di culture diverse", hanno chiarito gli autori dello studio Nikolaus Janovsky della Kirchliche Pädagogische Hochschule Edith Stein (KPH) e Paul Resinger della Pädagogische Hochschule Tirol.
Il 38% dei giovani ha detto di pensare spesso o frequentemente al senso della vita; la convinzione religiosa sembra avere un ruolo minore. Colpisce il fatto che il 16% dei giovani si descrive come (piuttosto) religioso, ma il 30% dice di credere in Dio.

I giovani godono di buona salute

Per quanto riguarda la percezione generale della salute dei ragazzi dai 14 ai 16 anni intervistati nello studio, la situazione è prevalentemente positiva. Quasi un terzo degli intervistati ha persino descritto il proprio stato di salute come eccellente. La salute è stata percepita come scarsa da una esigua minoranza degli intervistati.
"Questo potrebbe anche essere legato al fatto che lo sport è una delle attività del tempo libero che viene spesso svolto: ovvero dal 69 per cento dei ragazzi e dal 55 per cento delle ragazze", dicono gli autori dello studio.
Ogni giorno, i ragazzi dai 14 ai 16 anni hanno dalle tre alle sei ore di tempo libero. Più dell'80% dei giovani passa spesso queste ore su internet, dove le reti sociali e quindi il contatto con gli amici giocano un ruolo importante. Solo circa un quarto dei giovani, invece, è spesso coinvolto in un club o dichiara di partecipare a progetti nel tempo libero.

 

Per il presidente dell'Euregio e della Provincia autonoma di Trento lo studio sulle condizioni di vita dei giovani dell'Euregio dimostra come le giovani generazioni dei tre territori siano capaci di guardare oltre i propri confini territoriali per aprirsi ad altre esperienze. Secondo il presidente proprio i giovani e il loro entusiasmo sono uno sprone per lo sviluppo dell'Euregio, la cui presidenza sta lavorando, assieme alle presidenze di Tirolo e Alto Adige, per intercettare le istanze delle giovani generazioni e fare dell'Euregio uno strumento per consentire loro di sviluppare le proprie aspirazioni e ambizioni.

In allegato lo studio 

L'intervista a Raffaella Di Iorio: 

 

(us)


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