Lunedì, 15 Gennaio 2024 - 17:23 Comunicato 68

Molto partecipata la tradizionale celebrazione che si è svolta presso il santuario noneso
Festa di San Romedio, Marchiori: “Da questo luogo un messaggio di pace e futuro per le nostre comunità”

Il tradizionale appuntamento dei festeggiamenti di San Romedio che si svolgono ogni anno a metà gennaio presso il santuario noneso, ha visto oggi, giornata dedicata al Santo, una grande partecipazione popolare alle celebrazioni liturgiche e agli eventi che le hanno accompagnate. Alla messa delle 11.00, presieduta dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi assieme al rettore del santuario padre Giorgio Silvestri, erano presenti anche numerose autorità, fra le quali l’assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori, il senatore Andrea De Bertoldi, i consiglieri Daniele Biada e Paola Demagri, l’assessore regionale uscente Lorenzo Ossanna, i sindaci di Predaia Giuliana Cova, di Romeno Luca Fattor e di Sanzeno Martin Slaifer Ziller, attuale presidente della Comunità della Val di Non.
Marchiori ha portato i saluti del presidente Fugatti e di tutta la Giunta provinciale e ha incentrato il suo discorso sulla simbologia che lo stesso santuario di San Romedio rappresenta: “Nato in un luogo sterile, su uno sperone di roccia, il santuario è riuscito a veicolare un messaggio che ha il valore di un lascito e che dura ancora oggi. Un po’ come succede con il nostro Trentino, la nostra terra a volte ostica o perfino ostile nella sua natura montuosa, curata, ascoltata e gestita è in grado di portare frutti abbondanti e offrire un futuro”.
Oggi a San Romedio L'assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia Simone Marchiori (primo a destra in alto) [ Archivio Ufficio Stampa PAT]

Legandosi anche all’omelia dell’arcivescovo Tisi, l’assessore ha poi sottolineato la necessità di ascoltarsi e ritrovarsi, riscoprendo le proprie radici e guardando al simbolo di San Romedio, un luogo ancora oggi di riflessione e silenzio, che scuote le coscienze con la sua carica valoriale di storia e spiritualità.
“San Romedio unisce le varie componenti della nostra terra, oggi proiettata nell’Europa e che attraverso l’Euregio ripropone quell’unità e quella pacifica convivenza fra i popoli che lo stesso Santo, proveniente da Thaur, in Tirolo, rappresentava”, ha concluso Marchiori.

L’arcivescovo Tisi, nella sua omelia, oltre a ricordare l’aspirazione a una comunione fra i popoli, ha posto l’accento sull’ascolto degli altri e sul valore del silenzio, in una modernità che di fatto ripropone gli errori del passato, come guerre, violenze e ritorsioni.
La messa della mattina, che ha visto la presenza di tanta gente e di numerosi rappresentanti delle associazioni culturali e di volontariato, è stata animata dal Coro Musica Insieme di Livo, mentre quella delle ore 16.00 dal Coro parrocchiale di Tassullo. Alla distribuzione del tradizionale piatto del pellegrino hanno collaborato i Nu.Vol.A.

Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da ILT - 16.01.2024

(sil.me)


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