L’attenzione della Regione Umbria alla famiglia trova conferma anche nei numeri, visto che ad oggi hanno già aderito 15 Comuni umbri al “Network nazionale dei Comuni amici della famiglia” (Todi, Perugia, Città di Castello, Foligno, Castel Ritaldi, Marsciano, Umbertide, Torgiano, Spoleto, Bastia Umbra, Deruta, Collazzone, Acquasparta, Terni, Orvieto) e 3 Comuni hanno ottenuto la certificazione “Family in Italia” (Perugia, Todi, Foligno). Presenti oggi in conferenza stampa anche due rappresentanti dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (ANFN): Vincenzo Aquino e Elisabetta Mazzeschi. In apertura, Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia provinciale per la coesione sociale, ha evidenziato “l’alto valore di scambio di buone pratiche per entrambe le parti. Si tratta di un percorso nato in Umbria qualche anno fa: un lavoro corale compiuto da comuni, associazionismo, consiglio e giunta regionale. Il protocollo non è oneroso, è di “visione” dove le parti cercano di sviluppare un territorio amico della famiglia, che è motore di sviluppo locale”. Infine Malfer ha sottolineato che le misure devono avere sviluppo partendo da 3 pilastri: economia, servizi e cultura.”
“La firma del protocollo – ha detto l’assessore alla salute e politiche sociali della Regione Umbria Luca Coletto – permette di accelerare in Umbria un processo di riorientamento dell’attività delle istituzioni ai bisogni e al benessere delle famiglie, consentendo di sperimentare nuove politiche, nuovi modelli organizzativi e di welfare. In Umbria la popolazione residente è prevista in decrescita - da 865 mila residenti nel 2021 a 835 mila nel 2030 ed è stato registrato un forte calo delle nascite, in particolare nel periodo novembre 2020 e febbraio 2021. È quindi necessario mettere in atto azioni in grado di fronteggiare, o per lo meno attenuare, le problematiche che inducono a impedire o rallentare la formazione di famiglie o la decisione di non avere figli o rinviarne la nascita”.
La vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Paola Fioroni, esprimendo soddisfazione per la firma del documento, ha ricordato che “è frutto di un percorso che ci ha visti fortemente impegnati a sostegno delle richieste dei Comuni umbri che già fanno parte del Network dei Comuni amici della famiglia, delle associazioni e delle famiglie stesse, che in questa fase di grande insicurezza, hanno bisogno di essere sostenute dalle istituzioni con politiche continuative. In questo contesto, la Provincia di Trento, ha strutturato un insieme di azioni unico in Italia”. Presente oggi nella delegazione umbra anche Paola Occhineri dei servizi sociali Regione Umbria, presente in rappresentanza della dirigente Enrica Ricci, assente per impegni istituzionali.
Il Protocollo avrà durata triennale, prorogabile, e i due interlocutori privilegiati saranno – per la Provincia autonoma di Trento – l’Agenzia per la coesione sociale e - per la Regione Umbria - la Direzione Salute e Welfare. Gli ambiti di intervento prioritari siglati dalle parti nel Protocollo sono, in sintesi, scambi di buone pratiche e occasioni di confronto territoriale; promozione di strumenti quali i marchi famiglia (Family Audit, Family in Trentino, ecc.), lo standard famiglia, i Piani famiglia annuali, i Distretti famiglia, i sistemi premianti, oltre alla sussidiarietà orizzontale partendo dall’importante ruolo svolto dall’associazionismo familiare.
Altro versante oggetto di attenzione dell’accordo sarà il Welfare aziendale con l’intento di promuovere il miglioramento delle politiche di conciliazione tra vita familiare e lavorativa – anche attraverso la certificazione “Family Audit” - in una visione sussidiaria circolare che vede coinvolti 3 attori: “Istituzione, Imprese e Famiglie”. Infine il Protocollo cita l’importante funzione delle reti territoriali – i cosiddetti “Network” - rispettivamente il Network nazionale dei Comuni amici della famiglia e il Network Family in Europe - con l’obiettivo di mettere a sistema e diffondere le politiche e le misure più virtuose per valorizzare la famiglia, quale cardine e motore della società, favorendo il suo benessere e sostenendo la natalità.
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