Lunedì, 01 Dicembre 2025 - 14:25 Comunicato 3601

Maria Christina Hilber, Thomas Posch e Laura Venturini protagonisti a Innsbruck dal 27 al 29 novembre
EuregioDramaLab, a Innsbruck la presentazione finale dei lavori

L’EuregioDramaLab, un progetto congiunto dell’Euregio tra il Tiroler Landestheater, le Vereinigten Bühnen Bozen e la Centrale Fies Dro, crea collegamenti tra storie, lingue e prospettive, offrendo agli artisti tempo, spazio e mentoring per tradurre i propri pensieri e idee in progetti scenico-performativi.
Dopo che la giuria, a settembre 2024, aveva selezionato tre vincitori tra una vasta gamma di progetti, il percorso è iniziato nell’ottobre 2024 presso le Vereinigten Bühnen Bozen, dove sono stati sviluppati i primi approcci drammaturgici e raccolti stimoli artistici. Successivamente, i partecipanti hanno continuato a lavorare individualmente fino a incontrarsi nuovamente a maggio 2025 a Dro, nella Centrale Fies, per perfezionare i loro progetti in spazi diversi. Queste esperienze hanno alimentato una nuova fase creativa individuale, culminata nelle giornate finali del laboratorio al Tiroler Landestheater, che ha visto la terza e ultima tappa dell’EuregioDramaLab con protagonisti Maria Christina Hilber, Thomas Posch e Laura Venturini.
"Il dramma è sempre un'esperienza limite: con i temi dei media, dell'identità e del corpo, tre giovani artisti teatrali provenienti dal Tirolo, dall'Alto Adige e dal Trentino hanno esplorato tre confini molto diversi tra loro. Nell'EuregioDramaLab hanno lavorato insieme, dimostrando così la forza creativa senza confini che caratterizza l'Euregio. Sono lieto che, dopo un primo assaggio ad Alpbach, i risultati finali di questo progetto teatrale biennale vengano ora presentati al pubblico in Tirolo", ha dichiarato il capitano del Tirolo Anton Mattle.
"Da sempre l’Euregio ha il compito di preservare la nostra storia e la nostra identità comune, ma anche di immaginarne il futuro. Ed è quello che hanno fatto questi tre giovani artisti: in un percorso creativo che ha mescolato diversi linguaggi, hanno esplorato nuove strade e oggi, con le loro performance, ci mostrano una versione viva e sfaccettata della nostra Euregio", ha evidenziato il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
Ayla Antheunisse [ Foto Victor Klein]

"Già le numerose candidature pervenute circa un anno e mezzo fa hanno dimostrato che l'Euregio è il luogo ideale per superare i confini culturali, linguistici e artistici. Con EuregioDramaLab non solo abbiamo incoraggiato tre istituzioni teatrali a collaborare, ma abbiamo anche offerto a tre giovani talenti emergenti l'opportunità di svilupparsi dal punto di vista drammaturgico. Con le loro tre esibizioni in una sola serata, mostrano al pubblico in modo artistico ciò che è l'Euregio: diversità nell'unità", ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.
Durante tutte le fasi di lavoro, gli artisti selezionati sono stati supportati da mentor provenienti dalle tre regioni e dalle istituzioni partner, ricevendo preziosi stimoli anche attraverso lo scambio interregionale tra gli stessi artisti.
Il 29 novembre 2025, una serata articolata, multilingue e multiprospettica a Innsbruck ha segnato la conclusione del progetto. Gli artisti selezionati hanno aperto le porte dei loro laboratori di scrittura e creazione, occupando angoli inediti all’interno e intorno al Landestheater.

Thomas Posch, partendo da "Radio Brenner", combina una riflessione sulla storia dei media con un’indagine autobiografica sulla propria posizione, esplorando in modo giocoso le zone di confine tra palco e pubblico, teatro e vita quotidiana. Maria Christina Hilber, con il suo progetto "Das Land der Geneigten", sviluppa un formato di ricerca e intervento multilivello, che unisce elementi performativi, partecipativi e letterari, occupandosi delle sottili interconnessioni tra corpo, territorio e appartenenza, nonché di un approccio consapevole al nostro ambiente di vita. Laura Venturini, in "SomAtomica", mette in discussione l’idea storica di bellezza femminile attraverso un allenamento ritualizzato e l’evocazione della "Salome" di Strauss, trasformando l’esperienza dei limiti fisici in un atto di auto-empowerment.

(us)


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