
Ma come si comporta dunque un Trentodoc lasciato, anzi dimenticato, in cantina? Contravvenendo alla nota regola, noi qui sveleremo il finale. Al termine della degustazione giudizio unanime: si comporta benissimo e potrà farsi trovare pronto per chi volesse stapparlo ancora più in là. Detto che in degustazione c'era una selezione di annate dal 2007 al 2012, la lettura finale della prova la affidiamo al Master of Wine, Gabriele Gorelli: “In questa edizione del Festival abbiamo sviluppato tanti concetti, abbiamo verificato la possibilità di degustare Trentodoc in tutte le occasioni e oggi sonderemo la capacità di evoluzione. Abbiamo fatto il punto su questi vini che hanno qualche anno sulle spalle, minimo dieci, tanto tempo di permanenza sui lieviti e sono stati in un ambiente particolarmente protettivo per lungo tempo”, osserva.
Gorelli prosegue nella sua spiegazione: “La teoria vuole che si aspetti lo stesso tempo che è passato dal tiraggio alla sboccatura, da questa alla degustazione. In pratica se questi Trentodoc sono stati 60 mesi sui lieviti, dalla sboccatura in poi passano altri cinque anni per poterne godere appieno. E oggi abbiamo testato come metodo di produzione e territorio facciano la differenza".
Trentodoc Festival, nato da un’idea dell’Assessorato all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento, è organizzato dall’Istituto Trento Doc e da Trentino Marketing, in collaborazione con il Corriere della Sera. La direzione scientifica è del vice direttore del Corriere della Sera Luciano Ferraro.