
“Tornare ogni anno al Contrin significa rinnovare un patto con la nostra storia e con i valori che gli Alpini rappresentano - ha dichiarato Fugatti - solidarietà, servizio, senso del dovere. In questo luogo incantevole e carico di memoria, il Trentino ritrova una parte essenziale della propria identità. La presenza di così tante penne nere è un segnale forte di coesione e di gratitudine verso chi, ieri come oggi, si mette al servizio della comunità".
Il raduno si è aperto alle 11.15 con l’alzabandiera e la deposizione di una corona in memoria dei Caduti, presso il cippo dedicato al Capitano Arturo Andreoletti, simbolo del sacrificio e della resistenza delle truppe italiane in queste montagne. Sono seguiti i discorsi delle autorità e la Santa Messa, accompagnata dalla Fanfara Alpina di Monte Zugna di Lizzana, a rendere ancora più solenni i momenti di raccoglimento. A seguire, il tradizionale rancio alpino e l’esibizione di Sabrina Salvestrin alla fisarmonica, hanno dato voce allo spirito di fratellanza e condivisione che da sempre contraddistingue il mondo delle penne nere.
"Chiediamo un servizio militare obbligatorio – ha detto durante il suo intervento il presidente Favero – e lo chiediamo con forza non per rimpinguare le nostre fila, ma perché questo è utile ai giovani, soprattutto oggi, di fronte a una società che rischia di perdere i valori fondanti del vivere comune. Il servizio è uno strumento per costruire identità, senso di appartenenza e coesione, elementi fondamentali per potersi poi confrontare con gli altri e vivere da cittadini consapevoli. Ce lo dicono i nostri veci, e ce lo insegna da sempre il Contrin: servire insieme forgia lo spirito e rafforza il legame con la comunità e la Nazione".
“Il Contrin è più di un rifugio: è un simbolo – ha ricordato il sindaco – qui gli Alpini si ritrovano per ricordare la storia e la sofferenza che la guerra ha portato. Con i fatti che stanno accadendo oggi, sembra che molti abbiano dimenticato cosa significa davvero la guerra. È nostro dovere impegnarci a portare avanti lo spirito di pace".
Il Rifugio Contrin, oggi complesso rifugistico dell’Associazione Nazionale Alpini, è dedicato alla memoria di Franco Bertagnolli, presidente nazionale trentino, figura di riferimento per tutto il movimento alpino. Lo stesso rifugio fu restaurato nel 2008 dagli Alpini con le proprie mani, gesto che racconta la concretezza, il legame col territorio e la forza del volontariato che anima l’Ana.
“Questo raduno è un momento di casa per ogni alpino, ed è per noi trentini un onore fare gli onori di casa in un luogo tanto significativo - ha spiegato Frizzi - il Rifugio Contrin racconta il sacrificio della guerra, ma anche la forza della ricostruzione. Ritrovarci qui ogni anno è un gesto che custodisce la memoria, rafforza le relazioni e rinsalda il nostro essere comunità”.
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