
“Castel Valer – continua Fugatti – è un luogo carico di storia, di significati simbolici e di importanza per il nostro territorio. La sua acquisizione costituisce senza dubbio un forte incremento anche dell’offerta culturale e della fruizione turistica in una valle che si connota fortemente per la densità castelli, già visitati e apprezzati, comprendendo anche tutto il corso del fiume Noce: dal castello Ossana a quello di Caldes fino a castel Thun e alle altre realtà private che connotano questa valle in termini speciali. Questa operazione culturale è segno della grande rilevanza attribuita dall’Amministrazione provinciale alla conservazione del patrimonio, ai fini della promozione del territorio e di un impegno pubblico volto a garantire la trasmissione dell’eredità culturale alle generazioni future”.
Ad accogliere con piacere il buon esito della procedura è anche l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti. “Siamo molto soddisfatti per l’ufficializzazione dell’acquisto, a cui lavoraramo da tempo. Castel Valer è un gioiello che entra a far parte a pieno titolo del nostro sistema museale, dove i castelli rappresentano una risorsa di primissimo piano. Questa struttura è un’attrattiva e porterà senz’altro beneficio al turismo delle valli del Noce, ricche di presidi fortificati che raccontano di un passato prezioso e che ci indicano un futuro all’insegna dello sviluppo di tutta l’offerta culturale trentina”.
Com’è noto, il contratto elaborato nel corso della trattativa con gli eredi del Conte Spaur e firmato questa mattina ha previsto l’acquisizione del castello valutato 15,6 milioni di euro in cambio della cessione di quattro immobili del valore di 7,549 milioni di euro - ex casello idraulico di San Michele (458.000 euro), edificio ex Enpas di via Petrarca a Trento (1,949 milioni), ex casa di cura Villa Rosa di Vigalzano, a Pergine Valsugana (4,632 milioni), ex scuola professionale del Tonale, nel comune di Vermiglio (510.000 euro) - e di un conguaglio in denaro per 7,471 milioni. Un punto di equilibrio raggiunto nella trattativa che ha consentito un risparmio per la Provincia di 568mila euro, rispetto al valore del castello di 15,6 milioni.
Per quanto riguarda i prossimi passaggi, in seguito all’acquisto la Provincia provvederà alla cessione di una piccola quota della proprietà al Comune di Ville d’Anaunia e alla Comunità della Val di Non che contribuiranno in analoga piccola parte alla spesa totale sostenuta dall’Amministrazione (quindi con circa 500.000 euro). Gli enti locali potranno così avere una partecipazione sugli aspetti gestionali futuri del castello.
Nel frattempo la gestione proseguirà in capo all’Apt Val di Non, data l’esperienza positiva maturata in passato dall’ente, per poi passare all’elaborazione sempre con la stessa Apt e i soggetti provinciali museali di un piano di ulteriore sviluppo e fruizione.