Mercoledì, 02 Aprile 2025 - 17:33 Comunicato 765

Casa d'Arte Futurista Depero: nuovo allestimento

L’allestimento permanente, nel quale le opere di Depero vengono esposte a rotazione, si arricchisce di un focus dedicato a Rosetta Amadori.
Il percorso della Casa d’Arte si rinnova inoltre grazie a inediti accostamenti e accoglie alcune opere dell’articolata Collezione Fedrizzi, recentemente depositata al Mart.
Presentazione domani, giovedì 3 aprile, alla Casa d’Arte Futurista Depero alle 18.00. Seguirà brindisi con Cantine Vivallis e visita libera al museo, che rimarrà aperto fino alle 21.00.
Studio fotografico B. Filippini Lavorazione delle tarsie in panno nel salone di casa Keppel, Rovereto 1920. Mart, Archivio del ‘900, Fondo Depero

La Casa d’Arte Futurista Depero – breve storia

A Rovereto a dieci minuti dal Mart si trova la Casa d’Arte Futurista Depero, ideata dal grande artista di cui porta il nome. Vero pioniere del design contemporaneo, Fortunato Depero curò personalmente ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Alla base un progetto dissacrante e profetico: l’abbattimento di ogni gerarchia nelle arti.
Depero morì poco dopo l’apertura della Casa, inaugurata nel 1959.
Dopo un complesso e decennale restauro, curato dall’architetto Renato Rizzi, è cominciata la seconda vita della Casa Depero. Gli accurati lavori hanno permesso il recupero delle zone originali progettate dall’artista, completandole con due nuovi livelli ispirati direttamente al gusto di Fortunato Depero. Affidata al Mart di Rovereto, la Casa riapre nel 2009, anno del centenario del Futurismo.
Da allora il museo rinnova periodicamente l’allestimento permanente; organizza attività per le scuole e i gruppi; progetti per famiglie, per le persone con bisogni specifici e per il pubblico generico; incontri, eventi e preziose mostre tematiche che sottolineano la considerevole eredità del Futurismo, confermando la contemporaneità di Depero.
A Casa Depero si possono ammirare alcuni dei 3000 oggetti lasciati dall’artista alla città: dipinti, disegni, tarsie in panno e in buxus, grafiche, giocattoli, mobili, disegni, locandine, collage, manifesti, prodotti d’arte applicata. Le opere sono rappresentative di tutto l’arco dell’intensa attività dell’artista, dalle sperimentazioni del primo Novecento alle commissioni pubbliche degli anni Cinquanta.

Il nuovo allestimento. Elogio di Rosetta | Opere dalla Collezione Fedrizzi

A cura del Marte di Ecoltura, il nuovo focus della Casa d’Arte omaggia Rosetta Amadori (Rovereto, 1893-1976) e si propone di delineare il suo ruolo accanto al marito Fortunato Depero, lungo una vita di intenso lavoro, sacrifici e distanze, reciproca e passionale dedizione.
Tessitrice dei famosi arazzi attribuiti al marito, ha svolto un’attività insostituibile per la Casa d’Arte Futurista e, una volta rimasta vedova, nella creazione e nella promozione della Galleria Museo Depero. Questa fervente attività, testimoniata in opere e documenti, è stata esplorata in un lavoro di ricerca condotto dal Mart insieme all’Università di Trento nell’ambito del progetto Ecoltura. Per un’ecologia della cultura, coordinato da Giovanna A. Massari, Professoressa associata Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Università di Trento; Lucia Rodler, Professoressa Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive, Università di Trento; Cristiana Volpi, Professoressa associata Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, Università di Trento; grazie alla collaborazione di Federico Casagrande e Margherita Vincenzi, progetto Ecoltura.

L’allestimento della Casa d’Arte Futurista si rinnova inoltre arricchendosi di inediti accostamenti. Le sale del museo, in particolare, accolgono alcune opere dell’articolata Collezione Fedrizzi, esclusivamente dedicata a Fortunato Depero. La raccolta nasce dal legame dell’artista con Giuseppe Fedrizzi, suo medico oculista e appassionato estimatore, che nel tempo ha raccolto un significativo nucleo di opere e disegni di diverse tecniche, riconducibili a decenni differenti. Recentemente depositata al Mart per volontà dei figli, grazie in particolare a Michele Fedrizzi e alla moglie Luisa Canal, la collezione torna a Rovereto, dove Fedrizzi ha lavorato tra gli anni Sessanta e Settanta.

Comunicato completo in allegato.

(ssm)


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