“La buona qualità delle uve rappresenta un risultato importante in un anno in cui sono state necessarie grandi cure e competenze da parte degli agronomi e dei produttori in vigna - aggiunge Fambri, augurando buon lavoro alle 67 case spumantistiche -. La collocazione dei vigneti in media e alta collina e il caldo non eccessivo hanno, grazie all’escursione termica registrata fra il giorno e la notte, influito positivamente sulla maturazione delle uve e sull’acidità dei grappoli, caratteristiche chiave che determinano la qualità del prodotto”.
La raccolta dell’uva (Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco e Meunier), fatta rigorosamente a mano, è iniziata nei vigneti più precoci di bassa collina e meno esposti e si sposterà nelle prossime settimane nelle zone più tardive, fra i 400 e i 550 metri, fino a concludersi verso metà di settembre in quelli ad altitudine maggiore, quasi di montagna, collocati fra i 550 e gli 800 metri.
Un momento fondamentale, che rappresenta il culmine di un anno di lavoro in vigna per le numerose realtà su tutto il territorio trentino unite dal “metodo classico”. Un mondo fatto di passione, lavoro quotidiano, costante ricerca della qualità, che trova la sua vetrina più prestigiosa nel Trentodoc Festival, in arrivo con la terza edizione dal 20 al 22 settembre 2024. Con un ricco programma che abbraccerà i territori e i gioielli dell’arte della città capoluogo, facendo incontrare pubblico e produttori.
Il palinsesto completo di Trentodoc Festival sul sito www.trentodocfestival.it. Prenotazioni a partire dal 2 settembre.
Il programma è disponibile anche sull’App Trentodoc scaricabile tramite App Store e Google Play.