Venerdì, 05 Settembre 2025 - 19:46 Comunicato 2405

Oggi pomeriggio in Sala Depero la cerimonia dedicata ai 79 anni dell’accordo De Gasperi-Gruber
Autonomia, bene comune e responsabilità: un valore sempre attuale

Un anniversario che non è solo memoria, ma occasione per rinnovare un impegno collettivo verso il futuro dell’Autonomia. È con questo spirito che si è svolta oggi la Giornata dell'Autonomia in Sala Depero, appuntamento istituito nel 2008 per ricordare l’Accordo De Gasperi–Gruber, punto di partenza di un percorso istituzionale che continua a rappresentare un riferimento fondamentale per lo sviluppo del Trentino. Un sentire condiviso, emerso con forza negli interventi del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, del presidente del consiglio provinciale Claudio Soini, del presidente del Consiglio delle autonomie locali Michele Cereghini e del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi, in una Sala Depero gremita, che ha accolto tra gli altri il presidente altoatesino Arno Kompatscher, numerosi sindaci, autorità, parlamentari, consiglieri provinciali.
L’occasione per sottolineare - nel 79esimo dell’accordo che pose le basi dell’autogoverno del Trentino-Alto Adige/Südtirol - il valore di un assetto istituzionale che ha contribuito allo sviluppo pacifico del territorio e alla tutela delle identità linguistiche. Guardando in particolare alle sfide presenti e future.
[ Juliet Astafan_Archivio Ufficio Stampa PAT]

L'intervento di apertura del presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini ha ricordato il senso della ricorrenza odierna, quello di “rinnovare il legame tra comunità e istituzioni”, le sue parole. Ha richiamato l’estate del 1945, quando a Trento nacque dal basso una forte spinta all’autogoverno, segno di una volontà popolare che costituisce una radice profonda e ancora attuale, seppur in un tempo caratterizzato dal calo della partecipazione, dalla frammentazione sociale e dalla sfiducia, definite “crepe nelle fondamenta della nostra Autonomia”, alle quali è necessario rispondere collettivamente attraverso un protagonismo responsabile. Ha quindi sottolineato l’impegno del Consiglio provinciale a vigilare sul percorso della recente revisione dello Statuto speciale, ricordando che “non bisogna temere questo processo, perché l’autonomia è da sempre un cantiere aperto”.

Il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Michele Cereghini, ha sottolineato l’importanza del contributo dei territori alla crescita della comunità trentina. Ha ricordato inoltre come l’autonomia dei comuni sia sempre stata un principio fondamentale e di come esercitare l’ampia autonomia di cui oggi il Trentino gode richieda impegno e coraggio, soprattutto di fronte a sfide quali l’accesso alla casa, la denatalità, lo spopolamento delle valli e l’efficienza del sistema sanitario. Cereghini poi ha ricordato il monito degasperiano secondo il quale “le autonomie si salveranno a condizione che si dimostrino migliori dello Stato”, richiamando all’importanza di una leale collaborazione e sinergia tra livelli istituzionali intermedi.


Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha ricordato il valore della ricorrenza del 5 settembre, legata all’Accordo di Parigi del 1946. Un passaggio che segnò – ha detto – “il riconoscimento di una Autonomia che non a caso è stata definita la speciale tra le speciali, perché nata da una complessa trattativa diplomatica ma anche da una mobilitazione popolare straordinaria, capace di unire generazioni e territori diversi”. Ampio spazio è stato dedicato al ruolo dell’ASAR e delle istanze popolari del dopoguerra, che seppero imprimere una svolta decisiva al percorso autonomistico. “Quelle aspirazioni – ha sottolineato Fugatti – devono ancora oggi ispirarci. L’Autonomia non è mai qualcosa di acquisito per sempre, ma va esercitata con responsabilità, innovazione e senso del futuro. È un bene comune che appartiene a tutte e a tutti, e che ci impone un livello di responsabilità molto alto. Richiede il contributo di tutte le componenti istituzionali, sociali, economiche e culturali del nostro territorio”. 
Il presidente ha quindi richiamato il recente disegno di legge costituzionale approvato dal Governo, frutto di un lavoro condiviso con il presidente Kompatscher e il ministro Calderoli, definendolo “un passo importante che consente di recuperare spazi erosi in passato e che sancisce un principio fondamentale: nessuna modifica potrà mai essere interpretata come una riduzione dei livelli di autonomia già riconosciuti”. Fugatti ha inoltre evidenziato il valore di un idem sentire trasversale e apartitico che unisce la comunità trentina: “È questo spirito popolare e condiviso che ha reso possibile la nascita dell’autonomia e che oggi ci permette di guardare avanti con fiducia, radicati nella nostra storia ma proiettati verso le sfide future”.
Guardando al futuro, il presidente ha annunciato l’avvio del Centro studi sulle autonomie, con il coinvolgimento di università e istituti di ricerca di Trento, Bolzano e Innsbruck, pensato come spazio di approfondimento e confronto. Ha infine richiamato la figura di Alcide De Gasperi, sottolineando come “la nostra Autonomia debba rimanere sempre legata alla partecipazione dei cittadini e al coinvolgimento delle comunità locali”.
Dopo gli interventi delle autorità ha preso la parola Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, con la relazione “L’Autonomia rivendicata: 1945-1946”. Ferrandi si è soffermato sul periodo che precedette l’Accordo di Parigi del 5 settembre 1946, concentrandosi sul tema dell’autonomia come rivendicazione politica e popolare, prima ancora che come conquista istituzionale. Ha evidenziato il ruolo fondamentale dell’ASAR, nata nell’agosto 1945, e la pluralità delle posizioni autonomistiche emerse in quel periodo, ricordando l’importanza della mobilitazione popolare e dell’attività dei partiti del CLN, nonché l’elaborazione di proposte statutarie attraverso il Centro Studi Autonomia Regionale. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle difficoltà nei rapporti con Bolzano e con la SVP, nonché alle tensioni interne al movimento autonomista stesso, tra spinte separatiste e visioni federaliste. Ferrandi ha sottolineato il contributo originale dell’ASAR nel collocarsi nella tradizione repubblicana e federalista italiana, proponendo un’autonomia regionale integrale “entro i confini dell’Italia repubblicana e democratica”. Infine, ha ribadito l’importanza di riscoprire e valorizzare quella stagione politica e culturale, riconoscendone il valore fondativo per lo sviluppo della cultura dell’autonomia, oggi più che mai necessaria per affrontare le sfide del presente e del futuro.



I lavori sono stati introdotti e moderati da Giampaolo Pedrotti, capo Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento, e arricchiti dagli interventi musicali del “Duo Salvetti” - Aurora e Marco Salvetti - del Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e Riva del Garda. Durante la cerimonia sono stati proiettati inoltre il video saluto del Consultore di Trentini nel mondo in Brasile Oscar Lenzi e un video del robot NAO dell’I.T.T. Buonarroti di Trento, che ha fornito alla platea una definizione di Autonomia dell’intelligenza artificiale.

La giornata di oggi si concluderà alle 20.30 al Teatro Sociale di Trento, con il concerto dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “F.A. Bonporti”, promosso dall’assessore alla promozione della conoscenza dell’Autonomia, Simone Marchiori.
L’evento è aperto al pubblico ed è gratuito, previo ritiro del biglietto presso le casse del Teatro Sociale e dell’Auditorium Santa Chiara di Trento.

Qui e in allegato il discorso integrale del presidente Maurizio Fugatti

Immagini e interviste

L'intervista al presidente Maurizio Fugatti

 
L'intervista all'assessore Simone Marchiori
 
Le immagini della cerimonia
 

(sr)


Immagini