
“Sono uno sciacallo – ammette – non mi serve altro che guardare le persone. Credo che l’umorismo sia molto più semplice di quanto si pensi perché basta descrivere la realtà così com’è”.
Quello che ha forgiato il suo approccio è la profonda indignazione del sistema così come è stato strutturato nelle famiglie cosiddette “borghesi” in cui sembra che ci sia il libretto di istruzioni di quello che una persona dovrebbe essere. In generale, spiega, c’è una totale assenza di accompagnamento ai giovani per aiutarli nello sviluppo dei propri talenti, anche se sarebbe fondamentale.
Spazio alla presentazione del suo podcast in uscita il 6 ottobre su Raiplay dal titolo “Famiglia e altre cose velenose”, ovvero puntate monografiche dedicate a ciascun ruolo famigliare, dal “papà pianta grassa” ai “bambini semidei”.
E poi il tema dell’alimentazione, indagato con il progetto “Alimentire” dove racconta le pessime esperienze alimentari vissute in famiglia e l’epifania della prima pasta al pomodoro preparata con il soffritto. O la scelta di abbandonare la grande città, che ha ispirato anche il suo libro “Fottuta campagna” e l’ha portata a organizzare dei trekking di gruppo sull’Appennino chiamati “Trasumansia”.
Con lei sul palco la cagnolina Mila, che offre l’assist anche per raccontare del suo sostegno a Peta, associazione per i diritti degli animali.
In chiusura una parte del monologo “Disgustibus”, in cui denuncia la prassi di etichettare le persone a partire dalle loro preferenze.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato dall’Istituto Trento Doc con Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera e il contributo attivo della filiera dell’accoglienza. Il programma del festival è consultabile su www.trentodocfestival.it e sull’App ufficiale Trentodoc.
QUI Immagini e interviste