Possono beneficiare dei contributi le imprese che operano nel settore apistico, che rispettano la definizione di microimprese, piccole e medie imprese. Il contributo è destinato agli agricoltori che sono in possesso, alla data di presentazione della domanda, di un numero minimo di 70 alveari denunciati come produzione per la commercializzazione e non per autoconsumo, e che siano in regola con il censimento 2022 nella banca dati nazionale per l’apicoltura (BDNA).
Gli investimenti per cui si richiede il contributo dovranno soddisfare l’obiettivo del miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali dell'azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione.
La legge provinciale n. 4/2003 prevede, all'articolo 44, la possibilità di promuovere e sviluppare l'apicoltura, anche come fattore di miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni agricole. Con il provvedimento adottato si intende quindi, attraverso il finanziamento di iniziative a favore degli apicoltori, sostenere la redditività e l’ulteriore sviluppo delle aziende apistiche tenendo conto dell’importanza delle api per l’attività di impollinazione in un Trentino a forte vocazione agricola; la loro presenza è inoltre garanzia di biodiversità.