
Tra i protagonisti dell’incontro Sara Tonelli, responsabile dell’unità Digital Humanities del centro Digital Society di FBK, che ha portato la sua esperienza evidenziando il ruolo dell’IA nella generazione e nel contrasto alla disinformazione. Si occupa infatti di intelligenza artificiale applicata al riconoscimento del linguaggio d’odio e della disinformazione online, con un’attenzione particolare anche agli aspetti etici e ai bias delle IA generative.
Nel suo intervento ha affrontato anche il tema dell’uso strategico di strumenti automatizzati per diffondere contenuti ingannevoli e notizie false. Ha spiegato come questo fenomeno, pur non essendo nuovo, si sia evoluto dagli “eserciti di bot” verso scenari di augmented humans, in cui individui esperti delle dinamiche digitali riescono a indirizzare con precisione messaggi distorti, sfruttando i punti sensibili delle reti per amplificarne l’impatto.
Al tempo stesso, ha evidenziato le potenzialità dell’IA anche nel contrasto alla disinformazione: strumenti per rilevare contenuti falsi, tecnologie per prevenire attacchi e soluzioni che affiancano l’attività dei fact-checker. Ha inoltre sottolineato il valore dei sistemi automatizzati per creare contronarrative efficaci contro odio e fake news online, contribuendo così alla diffusione della conoscenza e al rafforzamento di uno spazio informativo più consapevole.
Il dibattito, moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Luca De Biase, ha visto intervenire anche Stefano Mannino, Presidente del Centro Alti Studi per la Difesa, che ha evidenziato come le azioni di comunicazione online possano orientare opinioni e decisioni collettive, rendendo le tecnologie dell’informazione una componente strategica anche per la prosperità della società.
Il contributo di Pier Domenico Garrone, esperto di comunicazione digitale, ha messo in luce l’importanza di essere consapevoli della propria identità online e di come le percezioni si trasformino in fatti reputazionali, dal momento che la reputazione rappresenta una vera e propria infrastruttura personale.
A completare la riflessione Michele Corradino, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, ha invitato a interrogarsi su chi detiene le tecnologie di intelligenza artificiale e i dati che queste generano e trattano, sottolineando che solo a partire da questa consapevolezza è possibile definire un quadro normativo solido e lungimirante per il loro utilizzo.
Il panel ha offerto uno spaccato multidisciplinare di come l’intelligenza artificiale stia ridefinendo le regole della geopolitica contemporanea, facendo emergere sfide non solo tecniche ma anche culturali, in sintonia con il tema del Festival che invita a riflettere sulle scelte determinanti per il futuro dell’Europa in un contesto globale spesso instabile e in rapido mutamento.