Venerdì, 12 Maggio 2023 - 09:44 Comunicato 1322

Davide Andreatta, dottorando FEM-UniPadova, è stato premiato per l'algoritmo basato sulle immagini satellitari che consente di monitorare lo sfalcio dei prati
Ad un dottorando FEM il premio Filippo Re per l'"algoritmo degli sfalci"

Ѐ Davide Andreatta, dottorando della Fondazione Edmund Mach in co-tutela con l’Università di Padova, ad aggiudicarsi il prestigioso premio Filippo Re per articoli e pubblicazioni originali in ambito agronomico. Lo studente è stato premiato per l'algoritmo che consente di identificare la frequenza di sfalcio basato sulle immagini satellitari della costellazione Sentinel-2 del programma europeo Copernicus: uno strumento utile per la definizione di efficaci politiche di gestione e conservazione degli ecosistemi prativi.

La cerimonia di conferimento del premio è avvenuta, nei giorni scorsi, a Bologna, durante l'inaugurazione del 216° anno accademico dell'Accademia Nazionale di Agricoltura, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del generale Antonio Pietro Marzo, comandante delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri.
Dati aggiornati e pubblicamente disponibili relativi alla frequenza di sfalcio dei prati consentono una stima della quantità di foraggio raccolta, ma anche della capacità di stoccaggio di anidride carbonica, della qualità delle acque, della conservazione della biodiversità ed del pregio estetico dei prati.
“Durante l’attività svolta sotto il coordinamento dell’unità di ecologia forestale del Centro Ricerca e Innovazione - commenta Davide Andreatta – abbiamo definito un algoritmo per identificare la frequenza di sfalcio basato sulle immagini satellitari della costellazione Sentinel-2 del programma europeo Copernicus. L’algoritmo è stato sviluppato, calibrato, testato sulla piattaforma cloud GEE, che fornisce enorme potenza computazionale e immagini aggiornate. L’accuratezza ottenuta è molto alta, anche nelle situazioni paesaggistiche e gestionali molto complesse e frammentate tipiche dei contesti alpini e appenninici".
Attraverso il modello sviluppato sarà possibile fornire ai ricercatori, alle agenzie e ai professionisti la mappatura della frequenza di sfalcio, un’informazione cruciale, ad esempio, per verificare l’efficacia di modalità di gestione sostenibile per le quali le agenzie pubbliche investono decine di milioni di euro in contributi.
(sc)
Link intervista
https://youtu.be/NFc6gJ5VdoY

(sc)